Lentate, 5 cani sporchi e malnutriti Guardie ambientali, blitz in villetta

Cinque cani, tutti di razza setter, sporchi e malnutriti a tal punto, da richiedere l’intervento delle guardie per l’ambiente del nucleo provinciale di Milano e di Monza e Brianza.
Anche a Lentate un caso di maltrattamento ad animali.
Anche a Lentate un caso di maltrattamento ad animali.

Cinque cani, tutti di razza setter, sporchi e malnutriti a tal punto, da richiedere l’intervento delle guardie per l’ambiente del nucleo provinciale di Milano e di Monza e Brianza. Il corpo in difesa degli animali sarebbe giunto in paese a inizio settimana e ora il proprietario, che si è dimostrato comunque collaborativo, deve rispondere dell’accusa di maltrattamenti di animali e non idonee condizioni di detenzione. Le guardie hanno bussato alla porta della sua villetta in centro, dove i cani sono stati trovati liberi mentre scorrazzavano in giardino.

Peccato che gli uomini in servizio abbiano riscontrato anche la presenza di escrementi, rifiuti, ferri taglienti. In una panchina è stato addirittura rinvenuto un pugnale con una lama lunga 28 centimetri. Di particolare impatto sono state delle ciotole a terra piene d’acqua piovana. Probabilmente erano giorni che non venivano svuotate, perché all’interno l’acqua era ormai di colore verde. Imbevibile e soprattutto pericolosa per la salute dei cani. Alla fine sono stati sequestrati i cinque cani, due cucce, il pugnale trovato sulla panchina, i contenitori dell’acqua e altro materiale, che pregiudicava la corretta detenzione degli animali.

Durante il controllo nella proprietà, il padrone di casa è risultato in possesso di un’arma da caccia regolarmente denunciata, per questo sono intervenuti anche i carabinieri della locale stazione. Alla fine gli animali sono stati lasciati nella villetta, in attesa del termine delle indagini. La notizia è naturalmente corsa veloce in paese e ha interessato in particolare Renzo Benzi, presidente dell’associazione Ekoclub e della sezione locale Federcaccia. Benzi si dice stupito per quanto accaduto e anche dalla concentrazione del numero degli animali.

«Se è vero che il setter è un animale da caccia, è anche vero che recentemente è molto richiesto per la sua bellezza. Non vorrei che un numero così elevato di animali in una sola proprietà, sia dovuto a fini commerciali». Insomma di vendita. Il proprietario però è anche detentore di un’arma da caccia, tant’è che sono intervenuti anche i carabinieri. «Non risulta però essere un nostro socio – sottolinea Benzi – Potrebbe benissimo fare il cacciatore, ma essere iscritto in un altro gruppo, in un’altra sezione. Noi comunque siamo contrari naturalmente a qualsiasi maltrattamento. Noi con gli animali abbiamo un rapporto di cultura rurale, il maltrattamento non è un discorso da essere umano».