Lavoro, torna a crescere il numero di imprese che si occupano di turismo

Nel secondo trimestre del 2015 tornano ad aumentare le imprese del turismo e della somministrazione.In Lombardia boom di ristoranti.
Cartelli turistici in centro a Monza
Cartelli turistici in centro a Monza

Nel secondo trimestre del 2015 tornano ad aumentare le imprese del turismo e della somministrazione.Tra aprile e giugno di quest’anno si registrano 8.199 alberghi, bar e ristoranti in più rispetto allo stesso periodo del 2014, per una variazione positiva del 2%. A crescere più velocemente sono il Sud e le Isole, che mettono a segno un aumento medio del 2,5% del numero di imprese, contro l’1,8% del centro-nord. L’aumento di imprese riguarda in particolare le grandi città. Nei comuni capoluoghi di Regione le imprese aumentano del 3,1%, per un totale di 4.189 attività: più della metà della crescita registrata a livello nazionale. E’ quanto emerge dalle rilevazioni dell’Osservatorio Confesercenti sulla nati-mortalità delle imprese della ricettività e del turismo nel secondo trimestre del 2015.

«Dopo le contrazioni registrate negli anni scorsi, finalmente la ricettività e la somministrazione provano a ripartire», spiega Esmeralda Giampaoli, Presidente di Fiepet, l’associazione di categoria dei pubblici esercizi Confesercenti.

Tra i settori, quello che cresce più velocemente è la ristorazione (+3%). I ristoranti sono in aumento in tutte le regioni d’Italia, soprattutto in Umbria – dove si rileva una crescita del 4,6% – ma anche in Lombardia (+4,5%) e Sicilia (+3,9%). A livello complessivo, è il centro-nord a trainare l’inversione di tendenza, con un aumento del 3,2% contro il 2,8% del Sud e delle Isole. Grande dinamismo imprenditoriale anche nella ricettività turistica, che registra un aumento di 1.333 (+2,7%) tra alberghi, pensioni e hotel. La regione che mostra la maggiore vitalità è la Puglia, dove il numero di imprese del settore cresce del 9.8%, seguita da Lazio (+6,7%) e Sicilia (+5,8%).

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Per la Puglia si tratta di una conferma dell’alta attrattività turistica della regione, che registra il più alt o afflusso in Italia di turisti estivi. Analizzando le macro-regioni, l’aumento di alberghi e hotel appare più rilevante nel Mezzogiorno e nelle Isole (+3,9%) rispetto al centro-nord (+2,3%). Proprio al Centro Nord appartiene l’unica Regione ad aver registrato una leggera diminuzione del numero di imprese nel comparto: l’Emilia Romagna (-0,2%).

«Dopo le contrazioni registrate negli anni scorsi, finalmente la ricettività e la somministrazione provano a ripartire», spiega Esmeralda Giampaoli, Presidente di Fiepet, l’associazione di categoria dei pubblici esercizi Confesercenti.

«Alberghi, ristoranti e bar sono da sempre, per tradizione, cultura, capacità attrattiva, un pilastro fondamentale della nostra economia e in particolar modo del turismo. Purtroppo la crisi ha inciso gravemente sulla ricettività e, in particolare, sulla somministrazione: dal 2010 ad oggi i consumi sono diminuiti dell’8,5% nei bar e del 7,9% nei ristoranti. Sono crollate persino le colazioni (-3,3%) e i consumi della pausa-pranzo: il volume d’affari è sceso a 15,1 miliardo di euro l’anno (-18%) con una calo stimato della spesa media del 13%». L’attuale inversione di tendenza, conclude Giampaoli, «è comunque un segnale positivo, anche se le difficoltà rimangono intatte. Nell’ultimo anno inoltre abbiamo assistito anche alla preoccupante crescita di fenomeni di ricettività e ristorazione paralleli tramite web, con imprese irregolari che si celano dietro all’etichetta di social per agire senza rispettare le normative – anche fiscali – che devono rispettare gli altri. Concorrenza sleale, a tutti gli effetti, che va contrastata con efficacia».