Pensava di raggirarla tranquillamente, invece super nonna Filomena non si è fatta intenerire, anzi ha trovato la forza di prendere l’aspirante ladra per un braccio e di spingerla forte fuori dalla porta di casa. Alla faccia dei suoi 75 anni, 15 nipoti e 9 figli, Filomena Marasco vedova Crisopulli residente a Cascina Gaeta ha avuto davvero un coraggio da leoni. Il figlio minore, Alessandro 34 anni, durante questi momenti concitati era al piano superiore. Stava ascoltando la musica al computer. Lei intenta a fare i mestieri, ha sentito la porta di casa aprirsi piano piano.
«Erano le 10 del mattino – si racconta – di sabato 27 dicembre. Non chiudiamo mai la porta a chiave, ora lo facciamo sempre. La cucina è proprio all’ingresso. Mi sono ritrovata una donna che saliva le scale verso il piano superiore, dove ci sono le camere da letto. Le ho urlato cosa facesse lì. Avrà avuto quarant’anni, era una bella donna, forse una zingara. Teneva tra le braccia un fagotto, non sono riuscita a capire se fosse un bambino o un bambolotto. Comunque lei ha iniziato a dirmi che voleva qualcosa per il bambino, una coperta, io l’ho presa per il giubbino e l’ho spinta fuori».
Nel frattempo il figlio, richiamato dalle grida della madre, è corso al piano di sotto. «Ho urlato contro quella donna, che alla fine si è allontanata. So soltanto che negli stessi giorni sono entrati da un vicino ed è probabile che le sue intenzioni fossero rubare». Non è la prima volta che nonna Filomena deve fronteggiare la presenza di malintenzionati. Anni fa un uomo distinto era entrato nel suo garage, per poi fuggire con il cibo conservato nel surgelatore. Ancora qualche mese fa avevano bussato alla sua porta dei finti addetti Enel.
«Avevano persino un tesserino di riconoscimento appuntato sul petto – prosegue la donna – si erano presentati dicendo che avevo pagato una bolletta più del dovuto e mi venivano indietro dei soldi. Ho replicato che non m’interessava, tutto era in regola, non volevo altro denaro. Loro avevano iniziato a insistere e così li avevo invitati a darmi subito i contanti. In tutta risposta si erano inventati che avevano tagli grossi. Bene gli ho detto: “Andate dalla vicina panetteria a cambiarli e poi tornate indietro col denaro”. Non si sono più visti, ma ho fatto subito chiamare dai miei figli i carabinieri».