Ventuno pietre di inciampo per non dimenticare le vittime della Shoah e della deportazione. Saranno collocate in diciassette comuni brianzoli tra il 16 gennaio e il 1 febbraio su iniziativa del Comitato provinciale per le pietre di inciampo nato lo scorso anno su iniziativa di Aned, Anpi, Associazione Senza Confini di Seveso.
Le prime due prime pietre, che costituiscono un tassello del più grande monumento diffuso d’Europa ideato dall’artista tedesco Gunter Demnig, saranno collocate giovedì 16 gennaio alle 11 in via Prina, 19 davanti alla casa da dove partirono nel dicembre del 1943 per il campo di sterminio di Auschwitz senza fare più ritorno due cittadini monzesi di religione ebraica: Alessandro Colombo e Ilda Zamorani. Sui piccoli blocchi quadrati di pietra (10 x 10 cm) ricoperti di ottone lucente sono riportati i nomi di questa coppia di coniugi, il loro anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione e la data di morte.
Chiara e gli altri giovani artisti sono stati premiati giovedì 9 gennaio nella sede della Provincia di Monza e Brianza alla presenza del presidente della Provincia Luca Santambrogio, del prefetto Patrizia Palmisani, dei sindaci dei comuni dove verranno collocate le pietre di inciampo e i membri del Comitato tra i quali la presidente Milena Bracesco, figlia di un deportato, il suo vice Fabio Lopez, figlio di un salvato dalla Shoah (“fu un carabiniere a salvare mio padre-ha ricordato durante le premiazioni- invece di consegnarlo ai nazisti disse che si trattava di un ladro che doveva essere arrestato”), il consigliere Loris Maconi, presidente della sezione provinciale Anpi, la segretaria Roberta Miotto, vice presidente di “Senza Confini”. I lavori menzionati saranno esposti fino alla fine del mese nell’atrio della sede della Provincia in via Grigna 13 a Monza.
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Ai giovani sono stati consegnati, tra gli altri premi, il libro “Al di là del niente” di Raffaele Mantegazza, docente di pedagogia interculturale all’Università Milano Bicocca, e alcuni gadget del parco delle Groane e della Brughiera Briantea, luogo dove risiede il Bosco dei Giusti.