La sagra del Masciocco salta anche quest’anno

Per la terza estate consecutiva non si terrà la tradizionale festa in cascina per un vuoto legislativo

Salta anche questa estate la tradizionale sagra del Masciocco a Camparada a causa di un vuoto legislativo in merito alle manifestazioni. Sono così ormai tre anni che l’attesa festa in cascina rimane in standby.

Un vuoto legislativo impedisce la manifestazione

Per noi la sagra è e sempre sarà come l’abbiamo sempre vissuta e intesa. Purtroppo nonostante la situazione sanitaria pandemica al momento sia sotto controllo, permangono oggettive difficoltà organizzative – ha fatto sapere il direttivo degli Amici del Masciocco -. Siamo ahinoi di fronte ad un buco legislativo difficile da affrontare. Perché organizzare la sagra del Masciocco, come ogni altro tipo di sagra, non significa semplicemente preparare 1000 costine, 600 salamelle o 400 porzioni di cassoeula, ma c’è un grande lavoro che parte con mesi di anticipo. Al momento mancano regolamenti certi che ci permettano di garantire non solo la completa sicurezza dei nostri avventori e dei nostri volontari, ma anche la totale tutela di noi organizzatori stessi”.

Arrivederci al 2023

Una tradizione nata nella cascina camparadese di via Resegone nel lontano 1979, che nel periodo di ferragosto tra la buona cucina e la musica richiama centinaia e centinaia di persone. Tra il 2020 e il 2021 la kermesse per colpa delle restrizioni Covid è rimasta ferma al palo e anche nel 2022 nulla cambierà. “Questa situazione di incertezza e questa serie di incognite non ci consentono di affrontare con serenità una sagra che, seppur faticosa, per noi rappresenta pura felicità attraverso lo spirito dello stare insieme e della convivialità che abbiamo sempre cercato di trasmettere. Alla luce dunque di queste situazioni purtroppo siamo ad annunciare che anche l’edizione 2022 della sagra non si terrà – ha proseguito il sodalizio guidato dal presidente Davide Ravasi -. È una decisione che purtroppo non prendiamo a cuor leggero, anzi tutt’altro, perché rappresenta per noi una scelta molto sofferta. L’augurio è ovviamente quello che questo buco legislativo possa essere colmato nel corso dei prossimi mesi, consentendoci di guardare al 2023 con rinnovata fiducia”.