La Provincia di Monza e Brianza rimette mano all’urbanistica per le imprese

L'ente di via Grigna si prepara a rimettere mano al piano del territorio: obiettivo primario, sostenere le imprese.
Riccardo Borgonovo
Riccardo Borgonovo Fabrizio Radaelli

La Provincia di Monza e Brianza potrebbe mettere mano un’altra volta al Piano urbanistico brianzolo: le modifiche annunciate al documento di coordinamento territoriale approvato nel febbraio 22 dovrebbero rendere meno difficoltoso l’ampliamento di industrie e attività produttive, comprese quelle inserite nella rete verde e negli ambiti vallivi, tutelati da norme più stringenti rispetto alle altre aree. 

L’accelerazione all’avvio di una procedura già nell’aria da qualche tempo potrebbe arrivare dal ricorso con cui il Comune di Lentate sul Seveso ha chiesto al Tar l’annullamento del Ptcp: «Alcune situazioni vanno approfondite – afferma il vicepresidente di via Grigna Riccardo Borgonovo – con il piano attuale ci sono aziende che, benché siano circondate da altri insediamenti, non possono espandersi. Dovremmo introdurre alcune clausole anche per facilitare il cambio di destinazione d’uso di ambiti produttivi che, ormai, non hanno più ragione di esistere». Le nuove norme, spiega, dovrebbero evitare la fuga degli operatori da alcune zone. 

L’urbanistica di Monza e Brianza: le linee guida

«Conto – anticipa Borgonovo, vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza – di presentare le linee guida della nuova variante entro la fine dell’anno e di estendere il confronto, oltre che al consiglio provinciale, a un tavolo allargato agli ordini professionali, alle associazioni di categoria e ai sindacati». La revisione, precisa, non toccherà il principio di riduzione del suolo fissato dal testo approvato a febbraio: «Il saldo dei volumi nei singoli comuni – chiarisce – non potrà essere rivisto. Se in qualche città aumenteranno gli indici di espansione delle aree industriali dovranno essere ridotte le previsioni per le costruzioni residenziali o commerciali». 

Monza e Brianza e l’urbanistica: gli occhi pollini

La Provincia di Monza e Brianza, prosegue il consigliere, punta anche ad ampliare il monitoraggio degli occhi pollini avviato nel vimercatese in collaborazione con Brianzacque e Ato con l’obiettivo di disegnare la mappa delle aree caratterizzate dalle cavità naturali che possono provocare improvvisi cedimenti del terreno: «Quello che è accaduto alcuni anni fa a Bernareggio – commenta il consigliere – non deve più accadere». Le informazioni raccolte dai tecnici dovrebbero trasformarsi in contributi a disposizione degli amministratori comunali in occasione della pianificazione del territorio. 

Le modifiche annunciate da Borgonovo non sono le uniche che potrebbero ritoccare il Ptcp: a maggio il consiglio provinciale ha adottato all’unanimità una variante tecnica che prevede l’inserimento sulle cartine dei prolungamenti della linea 5 della metropolitana a Monza e della 2 fino a Vimercate oltre che del potenziamento del nodo ferroviario di Seveso.