La Fimer di Vimercate resta in bilico, nuovi fondi pronti a rilevarla?

Saltato l'accordo con Greybull, per salvare l'azienda nuovi investitori o l'amministrazione straordinaria,
Una protesta davanti alla Fimer di Vimercate

Sembrava fatta e invece un altro colpo di scena lascia in bilico i dipendenti della Fimer di Vimercate. Negli ultimi giorni infatti si è assistito in rapida successione alla revoca del concordato preventivo tra la società in crisi che produce inverter e colonnine per la ricarica tra Vimercate e Terranuova Bracciolini e Greybull Capital.

La Fimer di Vimercate e lo strappo con Greybull

Il cda dei due stabilimenti non ha ritenuto più opportuna e congrua l’offerta da complessivi 50 milioni di euro da parte del fondo britannico (che possiede tra l’altro Mclaren) per rilevare i due siti produttivi.  Tutto ciò ha fatto sì che saltasse l’accordo tra le parti e Fimer si è ripresentata in udienza in Tribunale ad Arezzo mercoledì 14 giugno (dopo che solo qualche giorno prima i giudici avevano concesso la revoca del concordato) e in questo frangente Fimer ha presentato una nuova documentazione poiché ci sarebbero addirittura cinque nuovi investitori interessati ad acquistare l’azienda, di cui due appaiono in vantaggio rispetto agli altri.

La Fimer di Vimercate e nuovi investitori da Cina e Germania

Questi due sarebbero un fondo cinese e un fondo tedesco.  In compenso Fimer ha domandato al Tribunale altri 20 giorni per portare a termine le trattative, ma i giudici non hanno concesso altro tempo e si sono riservati di decidere a breve su come muoversi, anche perché sembra sempre più probabile la strada dell’amministrazione straordinaria invocata per altro dagli avvocati dei diversi creditori e dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

La Fimer di Vimercate e la preoccupazione dei sindacati

Intanto i sindacati sono più che preoccupati sulla questione. “A nostro avviso serve innanzitutto uscire da questa impasse perché non è possibile che non abbiamo da tempo un interlocutore con cui dialogare e ormai sta situazione va avanti da un anno e mezzo – ha chiosato Stefano Bucchioni della Fiom Cgil -. Vogliamo garanzie sugli ammortizzatori e che si possano tenere in piedi i due stabilimenti”. Al momento i lavoratori con il contratto di solidarietà sono 400 di cui poco più di un centinaio a Vimercate e la restante parte in Provincia di Arezzo. La questione che sembrava risolta solo un mese fa ora sta portando l’azienda specializzata nel settore dell’energia solare a un passo dal baratro.