La Corona Ferrea di Bruno Freddi, l’artista brianzolo esperto in design del gioiello

L’artista e designer che ha realizzato le celebri copie della Corona Ferrea (e un elmo di Costantino: Bruno Freddi. E ora tornano a girare l’Italia.
La Corona ferrea e l’elmo di Costantino
La Corona ferrea e l’elmo di Costantino Fabrizio Radaelli

Bruno Freddi è un artista 85enne (nato a Mantova nel 1937) che ho conosciuto anni fa quando viveva a Milano e aveva lo studio in Piazza del Duomo. Oggi vive a Montevecchia in Brianza e ha lo studio a Osnago, nello stesso paese di Alberto Casiraghi, l’artista conosciuto in tutto il mondo per la sua casa editrice che si chiama Pulcinoelefante. Bruno Freddi è artista che terminata la scuola d’Arte del Castello Sforzesco, dal 1958 ha affiancato alla pittura, la grafica, la scultura, specialmente il design del gioiello, ma anche l’attività di regista, autore e scenografo per la realizzazione di spettacoli teatrali con compagnie sperimentali. Non è poco, un altro artista brianzolo, Luca Crippa di cui quest’anno ricorrono i cent’anni dalla nascita è stato così versatile su molte accensioni artistiche.

Freddi si è lasciato coinvolgere dallo studio delle filosofie orientali con due viaggi in India che hanno poi dato una forte impronta alla tematica delle sue opere a partire dal 1988. Praticante di Yoga ne è divenuto anche insegnante. Nel 1993 ha scoperto la danza Butoh e le contaminazioni di essa nelle arti figurative, approfondendone il tema e fondando nel 1997 la compagnia Oloart. La sua prima mostra importante la tenne nel 1968 alla galleria “Il Cigno” di Milano in Via Manzoni, dove vi aveva esposto anche Salvatore Fiume, seguita nel 1971 dalla esposizione alla galleria Zanini di Roma e, ancora nello stesso anno, dalla presentazione di una sua opera al Salone d’Autunno di Parigi. Dal 1980 al 1987 ha collaborato con un importante Ente Nazionale curandone il settore arti visive; in questo ambito viene realizzata una grande mostra al Castello Sforzesco di Milano dal titolo “I materiali delle arti” con grande successo di pubblico e critica. Nel 1980 è alla galleria Blaszczyk di Francoforte, dove esporrà più volte, spazio che lo fa conoscere al pubblico tedesco e ai collezionisti.

La Corona Ferrea di Bruno Freddi, l’artista brianzolo esperto in design del gioiello
Freddi con la Corona Ferrea

Nel mio articolo mi preme toccare il suo rapporto con i gioielli e il design. Nello studio Freddi conserva la “sua” Corona Ferrea. Certo, una copia fedele all’originale, a osservarla è proprio identica a quel capolavoro dell’oreficeria longobarda, conservata nella cappella di Teodolinda del Duomo di Monza e venerata come reliquia, perché, secondo la storia e secondo la tradizione tramandata da Sant’Ambrogio, ha al suo interno il Santo Chiodo della Croce di Cristo. Tra le mani, nel suo atelier d’artista nel piccolo borgo di Osnago nel lecchese, Bruno Freddi rigira soddisfatto il suo capolavoro e ne elenca la fattura: 605 grammi di peso, 15 centimetri di diametro, ventidue gemme a cabochon, ventisei rosette lavorate a sbalzo e lastrine smaltate.

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«Ci sono corindoni, o zaffiri chiari, fatti arrivare dallo Sri Lanka – sottolinea -, ametiste, granati d’oriente che ho tagliato a metà ed incastonato come nell’originale, seguendo tutti i dati raccolti dall’analisi compiuta dall’Istituto Gemmologico Italiano alla fine degli anni Ottanta».

Seguiamone un po’ il percorso di questa singolare storia, quando Bruno Freddi aveva lo studio in piazza Duomo a Milano, e di quando per l’appunto ebbe modo – siamo negli anni Ottanta del Novecento- di venire in contatto con il Comune di Monza e poter realizzare nel 1985 una grande antologica con trecento opere in Villa Reale. È da questa data che Freddi è tenuto in gran considerazione, specie nel campo del design. È lui stesso a confessare che «Poco dopo, dall’amministrazione comunale mi arriva la commessa per realizzare una serie di placche d’argento dorate identiche a quelle che compongono la Corona Ferrea».

L’artista ebbe a realizzarne ben ventisei in un anno, sicchè il progetto è cambiato in corso d’opera e gli amministratori di quel periodo gli chiesero di assemblarne dodici per realizzare due corone identiche, una da donare al museo del Duomo di Monza e l’altra da esporre in Sala Giunta, in Comune, dove è ancora oggi. Ed è anche di questo miracoloso periodo il fatto che le famiglie della nobiltà milanese gli chiesero altri gioielli come la riproduzione fedele ed elegantissima della corona della regina Teodolinda che finì a Villa Del Bono a Cremella o una scatola in oro con gemme per il nobile Alfonso Rombelli.

Per anni, sappiamo, le 14 placche dorate sono restate nella cassaforte di Freddi fino a che l’artista decise di utilizzarne sei per realizzare una quarta copia della Corona Ferrea. «Gli amici si sono divertiti a farsi fotografare con questa corona appoggiata sul capo -sottolinea-, ricordando i personaggi storici che la scelsero per la loro incoronazione da Berengario al Barbarossa, da Carlo V a Napoleone. Ora ho deciso di mostrarla in pubblico. È già stata a Lecco e a Napoli dove tornerà al museo di San Gennaro appena passata l’emergenza in corso». A Napoli Bruno Freddi spedirà anche un altro oggetto legato al Santo Chiodo, l’elmo di Costantino che ha ricostruito.

La Corona Ferrea di Bruno Freddi, l’artista brianzolo esperto in design del gioiello
Freddi con la Corona Ferrea

«La regina Elena la fece realizzare per il figlio Costantino, un elmo circondato da un diadema ad otto placche. Nel tempo l’elmo andò perduto». Domenica 14 aprile 2019 è stata inaugurata la scultura “Due più” donata a Osnago dall’artista, che è stata collocata al centro della rotonda tra via Roma e via Bergamo. L’opera celebra la forza magistrale dell’incontro, dove infatti si leggono due figure, una maschile e una femminile, dalla cui unione e fusione, fuoriescono i simboli della luce che rimandono al sole e alla luna. All’inaugurazione erano presenti alla cerimonia, sotto una fitta pioggia, oltre all’artista stesso, il sindaco Paolo Brivio e Giorgia Razza del Consiglio sovraccomunale dei ragazzi e delle ragazze che hanno svelato la scultura avvolta dal tricolore.

La Corona Ferrea di Bruno Freddi, l’artista brianzolo esperto in design del gioiello
Freddi con la Corona Ferrea

«È una opera di grosso impatto, capace di evocare energia e forza in chi la vedrà -ebbe a puntualizzare il sindaco Paolo Brivio -. La scultura verrà posizionata all’interno del basamento della fontana, a sua volta donata da una famiglia osnaghese. Spesso guasta a causa di problemi all’impianto dovuti alla presenza di terra e foglie che andavano a ostruire la canalizzazione, la fontana è stata spenta e farà ora da corona alla scultura. Siamo orgogliosi e grati di questo dono». C’è anche la regia di Freddi dietro i tanti murales che colorano i muri del paese di Osnago. Residente da alcuni anni a Montevecchia, ha conservato in via Cavour a Osnago il suo atelier, vera e propria fucina dove nascono idee, progetti e, chiaramente, opere d’arte.

È proprio dal cortile situato in centro paese che è arrivata “Due”, scultura poi opportunamente arricchita con dischi di materiale colorato che rifrangono la luce. Freddi è un artista poliedrico, energico e vitale. Suo l’imprinting su alcune iniziativa culturali osnaghesi come il festival di arte contemporanea, a cadenza biennale, giunto ormai alla sesta edizione. L’artista della Corona Ferrea confessa che si è innamorato di Osnago, ha lo studio qui da tanti anni perché, sostiene, “Milano è dispersiva ed è difficile organizzare degli eventi; io non sono un organizzatore, io sono un artista: faccio “cose”. La popolazione qui a Osnago ha accettato me e la mia proposta, e questa infatti è la quarta edizione della rassegna”. La popolazione ha risposto benissimo offrendo anche ospitalità agli artisti, anche a gruppi e per più giorni.

Carlo Franza

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La Corona Ferrea di Bruno Freddi, l’artista brianzolo esperto in design del gioiello
Freddi con la Corona Ferrea

Nato nel 1949, Carlo Franza è uno storico dell’arte moderna e contemporanea, italiano. Critico d’arte. È vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (lettere, filosofia e sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e assistente ordinario. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore straordinario di storia dell’arte moderna e contemporanea (Università La Sapienza-Roma) , ordinario di lingua e letteratura italiana. Visiting professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose università estere. Giornalista, critico d’arte dal 1974 al 2002 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero dal 2002 al 2012. Nel 2012 ritorna e riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell’arte”.