Ancora nuove reazioni politiche dopo che la Prefettura di Monza ha identificato l’ex Esselunga di Vimercate come potenziale centro di prima accoglienza per i profughi. Dopo la contrarietà del sindaco, la raccolta firme dei residenti contro il progetto e i dubbi di Noi per Vimercate è il turno della Lega e di Cittadini in Movimento.
Ipotesi centro profughi a Vimercate, “Il sindaco voleva accoglierli nelle case comunali”
“È curioso come oggi il sindaco Cereda si dica contrario all’apertura dell’hub per profughi previsto a Vimercate quando il suo partito il PD al Governo nel 2020 aveva cancellato i decreti sicurezza, fortemente voluti dalla Lega e dal Ministro Matteo Salvini, che avevano ridotto drasticamente gli sbarchi e le morti in mare” ha fatto sapere la sezione del Carroccio di Vimercate. “Il partito dell’accoglienza è contrario ad accogliere, ma è solo un tentativo subdolo della sinistra di colpire Regione Lombardia, che in questa vicenda non ha competenze. Il progetto è infatti portato avanti tra la Prefettura e i privati – ha sottolineato il partito di centrodestra rappresentato in consiglio da Matteo Trassini -. Alla Regione va invece il plauso per aver evitato che questi profughi venissero ospitati nelle case popolari di proprietà comunale scavalcando, di fatto, i cittadini in graduatoria. Era forse questo quello che volevano sindaco Cereda e compagni?Il nostro auspicio è che in tempi brevi venga approvato dal Governo – come chiede la Lega – il nuovo decreto sicurezza per mettere un freno all’ondata anomala di sbarchi velocizzando i rimpatri, accertando l’età dei minori e incrementando i centri di permanenza rimpatri (cpr)”.
Ipotesi centro profughi a Vimercate, “Un’accoglienza indecorosa con le tende”
Alcuni timori sono stati espressi anche da Cittadini in Movimento. “La preoccupazione è scontata e duplice. Da una parte gli abitanti del quartiere temono che questa sistemazione non sia la migliore per garantire la loro sicurezza, e dall’altra chiunque abbia a cuore lo spirito di accoglienza verso queste persone si rende conto che la soluzione sarebbe tutt’altro che decorosa – ha fatto sapere la lista di minoranza rappresentata da Patrizia Teoldi -. L’edificio infatti nasce come supermercato, quindi non ha finestre distribuite lungo le pareti che possano permettere il ricambio d’aria e l’illuminazione naturale, ed inoltre i bagni disponibili sono pochissimi e non certo in posizioni agevoli. Lo spazio all’interno necessiterebbe di pesanti interventi per poter creare degli spazi che garantiscano un minimo di privacy e di autonomia”. Non manca una stoccata nei confronti del primo cittadino. “La brillante idea presentata dal sindaco infatti è quella di allestire una tendopoli all’interno dell’edificio, con tanto di bagni chimici! Questo dimostra che la scelta sarebbe tutt’altro che accogliente e se ci saranno fughe dal centro non sapremo se sarà perché gli ospiti hanno altre mete o perché le condizioni di vita all’interno saranno indecorose! In ogni caso, ci sarà da spendere soldi per fare dei lavori che non saranno sufficienti a rendere accogliente il luogo – ha sottolineato il gruppo di minoranza -. Possibile che il sindaco non abbia cercato di discutere con i sindaci del territorio per cercare altre opzioni, magari riattivando il centro di Agrate? Possibile che non ci sia un’altra opzione che una tendopoli Temiamo che le risposte a questi interrogativi resteranno insoddisfacenti, dato che in questi casi ci si nasconde spesso dietro il “Non posso farci nulla”. Non si esclude una replica dell’amministrazione.