Parte il 19 ottobre la campagna vaccinale contro l’influenza in Lombardia. Lo hanno annunciato il direttore generale dell’assessorato al Welfare Marco Trivelli e il virologo Fabrizio Pregliasco, in conferenza stampa a Palazzo Lombardia.
Il vaccino inizialmente è previsto in forma gratuita per i pazienti fragili, le donne in gravidanza, gli ospiti delle Rsa e l’inizio degli over 65. A novembre, sarà quindi il turno dei rimanenti over 65 e a seguire quello degli operatori sanitari e i bambini fino a 6 anni di età e gli over 60.
La Regione specifica che i soggetti a rischio sono: donne che all’inizio della stagione influenzale si trovano in gravidanza o nel periodo “postpartum”; persone affette da patologie che, in caso di influenza, possono sviluppare gravi complicanze; familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato); soggetti over 65 anni; individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (ad es. Medici e personale sanitario, forze dell’ordine); personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.
Il piano sarà accompagnato da una campagna di comunicazione che Regione Lombardia diffonderà attraverso tutti i suoi canali, coinvolgenrdo direttamente anche medici di medicina generale, pediatri, Comuni, farmacie, ATS, ASST, Trenord e FNM.
Le vaccinazioni antinfluenzali saranno erogate: dai Medici di Medicina Generale che aderiscono alla campagna: in questo caso è consigliato verificare le modalità dell’offerta presso il proprio medico curante; nei Centri vaccinali delle ASST e nei luoghi dedicati, individuati dalle ASST anche con la collaborazione dei Comuni.
«Ad oggi – ha spiegato Trivelli – la Regione ha già acquistato 2.884.000 dosi a fronte di un fabbisogno massimale raccomandato e aggiuntivo a titolo gratuito previsto di 2.768.000 dosi. Ciò significa che l’offerta dei vaccini è non solo coerente con il bisogno, ma addirittura superiore. C’è anche spazio per poter sub-fornire le farmacie per consentire alla popolazione non target di vaccinarsi volontariamente. La difficoltà non è dunque nelle forniture, quanto nel tentare di raddoppiare il numero di vaccinazioni in poche settimane rispetto agli anni precedenti».
Lo scorso anno la copertura effettiva è stata del 48%, ampiamente sotto l’obiettivo ministeriale del 75%.
«Il vero tema – ha aggiunto Trivelli – è riuscire a somministrare i 2,9 milioni di dosi nel giro delle prossime 4/5 settimane in sicurezza, nel quadro Covid, cercando di raggiungere tutte le fasce deboli sperando di raggiungere la soglia del 60% di popolazione coperta».
«Ci sono studi – ha spiegato il professor Pregliasco – secondo cui la vaccinazione antinfluenzale sembra proteggere meglio rispetto al Covid. Un vantaggio che credo possa essere colto dai nostri concittadini lombardi. La scarsa disponibilità di vaccino influenzale è un fenomeno di livello mondiale. Comunque è possibile che, sulla base dell’andamento della campagna vaccinale, ci possano essere degli elementi per consentire al cittadino di acquistare il vaccino».