Incidente del Mottarone: il dolore per la morte del brianzolo Zorloni, la lettera della figlia

Vittorio Zorloni era nato a Seregno e cresciuto a Seveso. È tra le vittime dell’incidente alla funivia del Mottarone: 14 morti tra cui la compagna e il figlio di 6 anni.
Incidente funivia Mottarone Vittorio Zorloni 55 anni nato a Seregno cresciuto a Seveso
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Nato a Seregno, cresciuto a Seveso. “Zorloni è lo storico negozio di casalinghi e giocattoli a Baruccana – ricordano i sevesini sul gruppo facebook cittadino – Sentite condoglianze alla famiglia Zorloni e a quella della moglie di Vittorio (alle sorelle e alla mamma un forte abbraccio)”.
Solo uno dei numerosi messaggi di dolore in memoria di Vittorio Zorloni, 55 anni, vittima con la compagna e il figlio di 6 anni dell’incidente del Mottarone: domenica a Stresa, sul lago Maggiore, una cabina della funivia è precipitata a pochi metri dalla cima. Si è spezzato un cavo, quattordici le vittime e un sopravvissuto, un bambino di 5 anni ricoverato ancora in gravi condizioni a Torino. Diverse le famiglie spezzate e tra queste anche quella di Zorloni: nato a Seregno nel 1966, era cresciuto a Seveso e poi si era trasferito a Vedano Olona dove tra un mese si sarebbe sposato con Elisabetta Persanini, 38 anni. Erano genitori di Mattia, 6 anni, e di altri tre figli nati da precedenti matrimoni. “Una famiglia allargata allegra e molto conosciuta”, dicono le cronace del Varesotto.

Incidente del Mottarone: il dolore per la morte del brianzolo Zorloni, la lettera della figlia
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La figlia maggiore di Zorloni, Angelica, ha affidato a facebook il suo pensiero: «Papà, ironia della sorte io ero sul versante opposto della montagna con la mia famiglia, voi avete pensato di andare finalmente a farvi un bel giro in funivia nel primo giorno di sole e libertà e invece le nostre strade si sono divise per sempre. So che da lassù adesso faremo finalmente pace perché, semplicemente, in questa vita non eravamo destinati a riuscire a parlarci in modo giusto. Adesso so che capirai ancora meglio che le nostre continue incazzature reciproche derivavano soltanto da tutte le incomprensioni e l’amore che non riuscivamo mai ad incanalare nel modo giusto . Ma comunque papà, ti ho amato tanto e per questo mi facevi così arrabbiare e so che anche tu mi hai amata tanto. Anche se non leggerai mai queste parole c’è una cosa più grande e potente che ci legherà in eterno».

«E so, papà, che non è stato in questa vita , ma sarà nella prossima in cui sistemeremo tutto e ci riabbracceremo . E tu, piccolo Mattia, oggi diventi un angelo meraviglioso e tanto prezioso accompagnato dalla tua mamma . Vi porto nel cuore come solo le cose belle si possono portare. Alla prossima vita, che adesso possiate ridere tutti e tre di nuovo insieme nella luce più splendente di tutte».

Intanto proseguono le indagini: Il sistema frenante di sicurezza della funivia del Mottarone non avrebbe funzionato. Lunedì Stresa si è fermata ricordando le vittime con quattordici rintocchi di campane, sarà proclamato il lutto cittadino.

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