Migliora Nunzia Minichini, 40 anni, la madre di Elio Bonavita, ricoverata al Niguarda. La fase di risveglio dal coma farmacologico è stata avviata positivamente Nei prossimi giorni dovrebbe subire un intervento chirurgico a una gamba. Intanto cominceranno la prossima settimana le operazioni peritali per far luce sul tragico incidente del 22 marzo, lungo viale B rianza a Monza, la strada che da Vedano al Lambro conduce verso la Villa Reale, in cui è morto Elio , 14 anni, di Villasanta.
Dopo il conferimento formale dell’incarico da parte del pubblico ministero Manuela Massenz, la scorsa settimana, l’accertamento da parte dell’ingegner Domenico Romaniello e dei consulenti nominati dalle parti, prenderà effettivamente il via nei prossimi giorni. La perizia cinematica ha lo scopo di ricostruire con la maggiore precisione possibile quanto accaduto all’angolo tra le vie Ramazzotti e Brianza, la mattina di domenica 22 marzo.
«Abbondante», è stato definito a palazzo, il materiale a disposizione degli specialisti nominati dalla procura, dai difensori dei due automobilisti indagati e dall’avvocato della famiglia Bonavita. Rilievi fotografici, i verbali e la ricostruzione degli agenti della polizia locale, testimonianze, materiale video preso da alcune telecamere installate in zona. Tutto ciò che può essere utile a chiarire la dinamica e le responsabilità. Eventualmente, non è escluso che le parti possano tornare sul posto per effettuare un ulteriore sopralluogo».
La procura si affida ad un consulente anche per fare chiarezza sul tragico incidente costato la vita al sedicenne monzese Matteo Trenti, investito in via Azzone Visconti da una Volkswagen Scirocco guidata da un 26enne di Sesto San Giovanni, indagato per omicidio colposo. L’accertamento tecnico è stato disposto dal sostituto procuratore Flaminio Forieri, e affidato sempre all’ingegner Domenico Romaniello. Anche in questo caso, la perizia cinematica mira a ricostruire con maggior esattezza possibile la dinamica del sinistro. A differenza del caso di Elio, a disposizione degli inquirenti non ci sono testimonianze, se non quella dell’investitore, il giovane Andrea Benazzi, (che si è fermato e ha chiamato i soccorsi) e nemmeno immagini.
Le uniche telecamere che avrebbero potuto dare un contributo (anche parziale) alla ricostruzione dei fatti, sono quelle installate su un lampione dell’illuminazione pubblica dal comune, ma si sono rivelate inservibili, perchè ufficialmente «in manutenzione». Secondo i rilievi effettuati dalla polizia locale sul posto, sull’asfalto non sono stati riscontrati segni di frenata.