Non ci sta Alessandro Corbetta: «È curioso che il divieto di accendere i falò tradizionali valga solo per la provincia di Monza e della Brianza», sottolinea il capogruppo della Lega in Regione Lombardia, chiedendo che in questo caso prevalgano «buonsenso e rispetto delle nostre radici». Nella giornata di venerdì come un domino si sono rincorse le notizie degli annullamenti dei tradizionali falò di Sant’Antonio sul territorio per il superamento della soglia di guardia del Pm10: per primi Vimercate e Velate (che conferma invece la festa in oratorio), poi Brugherio, Masciocco e Peregallo. Ma il divieto è imposto a tutto il territorio.
Il Pm 10 spegne i falò di Sant’Antonio: «L’inquinamento atmosferico non ha limiti provinciali o territoriali»
«Il divieto solo in Brianza è folle – commenta Corbetta – l’inquinamento atmosferico come tutti sappiamo non ha limiti provinciali o territoriali. Questa situazione è ingiusta e insensata, l’impressione è che tale misura, che deriva da norme nazionali ed europee, vanga attivata su parametri calcolati per mettere al riparo il lavoro di tecnici e funzionari dalle multe dell’Ue in materia di qualità dell’aria. Motivazioni senza senso e che poco hanno a che vedere con il reale inquinamento. Non è logico sostenere che solo il territorio che rientra nella provincia di Monza e Brianza, sulle dodici provincie che compongono la Lombardia, possa essere classificato come ‘zona arancione’ mentre anche i Comuni confinanti con la Brianza non hanno nessuna limitazione sull’accensione dei falò».
Il Pm 10 spegne i falò di Sant’Antonio: «La Lega ha proposto una deroga alla normativa»
E poi l’analisi della questione più in generale. «La cosa certa è la necessità di trovare una soluzione, la Lega ha proposto una deroga alla normativa nazionale in materia di fuochi tradizionali, ma questa deve poter valere anche in casi, come quelli di oggi, causati dalle follie dell’Unione europea in materia di qualità dell’aria. Questa sera, che la tradizione dedica ai falò di Sant’Antonio, auspico che in Brianza prevalga il buonsenso dando priorità alla storia e alla consuetudine consolidata di ritrovarsi attorno al fuoco assieme alla propria comunità».