“Non ci si può girare dall’altra parte quando dei ragazzi che scappano dalla guerra hanno bisogno di aiuto”. Così il gruppo sportivo Giovani Giussanesi asd ha cambiato la vita di due giovani ciclisti ucraini, attivando una fitta rete di solidarietà, che porterà presto i due atleti in fuga dalla guerra sulle piste di gare regionali e nazionali. Si tratta di Maxsym Stina e Daniil Sevchenko, entrambi 17enni, arrivati negli scorsi giorni in città dopo un lungo viaggio partito dall’Ucraina, dove sono stati sorpresi dall’invasione russa mentre erano impegnati in un training camp con la loro società sportiva e impossibilitati a fare ritorno nel proprio paese. Dopo aver camminato fino al confine con la Polonia, i due giovani, insieme con i compagni di squadra, sono stati tratti in salvo dai volontari di un’associazione di Milano che li ha portati ad Assago, per poi essere recuperati dall’associazione sportiva giussanese, che ha trovato loro un luogo sicuro dove soggiornare e li ha accolti nella squadra Juniores.
“Tutto è partito da una telefonata – ha raccontato Roberto Brenna, uno dei responsabili del team Juniores del Gruppo Sportivo Giovani Giussanesi-. Tramite dei tecnici ucraini che fanno parte di squadre professionistiche e hanno contatti in Italia, ci è stato chiesto se potevamo accogliere dei ragazzi dell’Ucraina nella nostra società. Ovviamente abbiamo risposto subito “presenti” all’appello, nonostante avessimo già tanti ragazzi nella squadra Juniores. Così siamo andati a recuperate ad Assago Daniil e Maxsym, insieme ad una ragazza ucraina, Iryna, residente in città, che ha fatto da interprete e che continua ad aiutarci nella comunicazione con i due ragazzi. Sono entrambi posati, educati, e sono due atleti di grande livello. Abbiamo regalato loro due bici e l’attrezzatura sportiva necessaria, tra cui le scarpe da ciclismo, ed è stato emozionante vedere la felicità nei loro occhi quando sono tornati in sella. Entrambi fremono per cominciare le gare. Per ora stanno solo prendendo parte agli allenamenti, ma appena arriveranno le certificazioni federali, inizieranno gareggiare su pista”.
Daniil e Maxsym, grazie alla cooperazione di diverse società sportive, sono così passati dalla paura della guerra e dal rumore assordante delle sirene e delle esplosioni, alla gioia di una nuova vita in Italia, dove hanno la possibilità di praticare lo sport che amano. “Tramite un nostro sponsor abbiamo trovato ospitalità per loro presso la comunità don Guanella di Lecco, dove hanno appena iniziato anche un corso di italiano. Speriamo di donare loro un po’ di serenità e l’affetto e il calore necessari per staccare un po’ la testa dalla guerra. La nonna malata, la mamma e la sorellina di uno di loro sono ancora bloccate in Ucraina, in un paese vicino a Kiev, impossibilitate a lasciare il Paese per via della guerra”, ha concluso Brenna.