L’annuncio ufficiale a un paio di giorni dalla Giornata mondiale della terra: il circolo monzese di Legambiente torna a prendersi cura di quello che, in fondo, non ha mai smesso di essere il “suo” pezzetto di terra. I soci di “Alexander Langer” hanno ricominciato a gestire parte dell’oasi di piazza Castello a Monza: novemila metri quadri nel cuore della città, che abbracciano il punto in cui Lambro e Lambretto si ricongiungono. Tornano grazie al rinnovo della convenzione stretta con il privato proprietario di alcune aree dell’oasi (in particolare la sponda di sinistra e l’isolotto al centro): l’accordo era scaduto nel 2014 ma negli ultimi mesi «una persona, amante della natura e incuriosita dalla storia della capretta bianca che viveva lungo una delle sponde del Lambro, si è fatta promotrice presso il circolo di un nuovo tentativo di contatto con il proprietario dell’isolotto, che ha intuito l’entusiasmo e la voglia di fare del nuovo gruppo e ha concesso di nuovo la gestione delle sue aree» fino al 2030. Lo annuncia Maddalena Viola, dallo scorso settembre presidente di un circolo che negli ultimi anni si è rinnovato: lo fa con l’entusiasmo di chi non vede l’ora di riprendere «il cammino di cura e di valorizzazione dell’oasi».
Da gennaio i volontari hanno iniziato a conoscere l’area: a piccoli gruppi, a seconda dei vincoli imposti dalla pandemia, si sono presi carico della manutenzione del verde e hanno cominciato a piantare varie specie vegetali autoctone (anche acquatiche, come la tifa e il giglio d’acqua, oltre a diversi esemplari di carpino bianco, ciavardello, prugnolo selvatico e pero selvatico, «tutti forniti da Ersaf» precisano), per renderla «più bella e più ricca di biodiversità». Nelle intenzioni del circolo l’aprire l’oasi ad attività e visite guidate con le scuole e con i cittadini: questo, però, in un secondo momento. Vale a dire «non appena AIPo definirà i lavori di sistemazione idraulica lungo il tratto del Lambro che scorre nel centro di Monza»: lavori che interesseranno anche l’oasi. Fino a quel momento, precisano dal circolo, non sarà possibile eseguire gli interventi necessari ad accogliere in sicurezza i visitatori. Intanto, però, le attività svolte dai soci nell’oasi possono essere seguite sui social (fb: @legambientemonza e sito monza.legambiente.org).
«Un ringraziamento particolare al progetto “Le scarpe piene di passi”, che ha sostenuto economicamente l’avvio di questa prima fase di manutenzione: rientra tra quelli selezionati dal Bando volontariato 2019 di Regione Lombardia» a cui il circolo ha partecipato in collaborazione con le associazioni Àntes, ArcoDonna e Banca del tempo di Monza e Brianza e con il sostegno organizzativo del CSV. «Si tratta di un progetto per la promozione del volontariato e del welfare generativo: punta a sensibilizzare i giovani sul tema del volontariato», aggiunge Viola. E proprio in sintonia con lo spirito del bando, il circolo è aperto ad accogliere altri volontari che desiderino aiutare concretamente nelle attività di manutenzione. Per maggiori informazioni: monza@legambiente.org.