Nessuno scarafaggio nella piccola trappola con le pareti interne cosparse di colla, bensì cinque piccole lucertole, morte di fame e di sete oltre a un esemplare ancora vivo di biacco (Hierophis viridiflavus). La trappola -come spiega Enpa, Ente protezione animali di Monza e Brianza- si trovava presso una scuola primaria di Monza, “posizionata da una ditta specializzata incaricata dal Comune”. “La trappola – spiegano dalla associazione – è stata rimossa prima della riapertura delle aule, ma la presenza del serpente all’interno ha fatto sì che venisse lasciata all’esterno in attesa di una rimozione per un’intera giornata” avvenuta a cura appunto di Enpa.
Il biacco “scollato” dalla scatola con il borotalco
Arrivata al canile intercomunale di via San Damiano, è subito iniziata la delicatissima operazione per “scollare” il biacco dalla scatola senza provocare lesioni alla pelle. Operazione riuscita grazie all’utilizzo di borotalco che ha permesso al piccolo serpente di liberarsi dalla colla. L’animale è stato subito immerso in un contenitore con un po’ di acqua per poterlo reidratare. Lasciata passare qualche ora per monitorarne lo stato di salute è stato liberato nel suo ambiente naturale – la campagna lombarda – nelle vicinanze di una fonte di acqua. Nulla da fare invece per le cinque lucertole vittime della trappola colla.
Comunicazione al sindaco: “Strumenti di disinfestazione a base di colla inutili”
ENPA ha provveduto ad inviare una comunicazione dell’accaduto al nuovo sindaco di Monza, Paolo Pilotto (che ha la delega per l’istruzione), alla direzione della scuola dove è avvenuto l’episodio e all’ufficio diritti animali (UDA) del Comune di Monza. L’associazione: “chiede di rivedere con l’operatore incaricato della disinfestazione i metodi utilizzati e la rimozione immediata di simili strumenti, a base di colla, che hanno dimostrato la loro totale inutilità a contenere il fenomeno delle blatte (animali che prolificano nello sporco, nell’umido e nella mancanza di luce), e che invece ha causato, e potrebbe ancora causare, la morte crudele di piccoli animali oltretutto estremamente utili all’ecosistema e tutelati dalla legge”.