Quasi 16mila beni antiquariali, archivistici e librari, oltre che 555 beni archeologici e 590 reperti paleontologici posti sotto sequestro. E poi 74 persone denunciate in stato di libertà, 37 delle quali per ricettazione. Curiosità: tre sono stati accusati di scavo clandestino, 15 di danni al paesaggio. Non sono poi mancati i più classici furti, sei denunciati, esportazione illecita di beni culturali, un caso, e contraffazione di opere d’arte, sedici denunciati.
Il 2023 dei carabinieri Tpc di Monza: quasi 16mila beni antiquariali posti sotto sequestro
Si tratta di alcuni numeri della attività 2023 dei carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Monza, impegnati “anche e soprattutto” in attività preventiva con 25 sopralluoghi per l’accertamento dello stato di sicurezza di musei, biblioteche e archivi, 37 controlli in aree archeologiche, 142 ad aree tutelate da vincoli paesaggistici-monumentali e oltre 211 ad esercizi antiquariali e commerciali “anche in stretta collaborazione con i reparti dell’Arma territoriale e degli altri Reparti Speciali, i funzionari delle Soprintendenze, le Diocesi, privati, archivi e le Fondazioni degli artisti”.
Le verifiche hanno riguardato sia attività commerciali fisse e ambulanti e che il mercato online con oltre 2317 beni culturali sottoposti ad accertamento fotografico per comparare le informazioni ottenute con quelle della banca dati “Leonardo”, “la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti più grande del mondo e strumento investigativo fondamentale per la tutela del Nostro immenso patrimonio culturale” dicono i militari Tpc.

Il 2023 dei carabinieri Tpc di Monza e la cultura della legalità nelle scuole
Il personale del Nucleo TPC di Monza ha poi partecipato a 18 incontri con gli studenti delle scuole lombarde nell’ambito dei contributi dell’Arma dei Carabinieri alla formazione della “Cultura della legalità”, “proprio per divulgare e sottolineare l’importanza della tutela dei beni culturali e del paesaggio e a due incontri all’Accademia Carrara di Bergamo ed al Museo di Santa Giulia di Brescia per la manifestazione “Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023”, Tra gli interventi all’estero segnalati progetti in Giordania, Libano, Messico e la partecipazione attraverso la task force “Caschi Blu della Cultura” ad attività di recupero e messa in sicurezza di innumerevoli beni librari e archivistici messi a repentaglio dagli eventi calamitosi che hanno interessato la regione Emilia Romagna nella primavera dello scorso anno.
Il 2023 dei carabinieri Tpc di Monza: il recupero del dipinto rubato vent’anni fa
Tra le operazioni più significative la restituzione alla parrocchia di San Bernardo di Lainate di un dipinto realizzato con la tecnica dell’olio su tela da un autore ignoto, risalente al XVIII secolo e raffigurante compianto sul Cristo morto rubato più di vent’anni nella chiesa del comune milanese. E ancora, la restituzione alla Ambasciatrice di Grecia in Italia di cinque monete databili tra il V e il I secolo a.C. provenienti dall’Antica Grecia, individuate durante controlli di siti di e-commerce poste in vendita a 1.500
euro. E poi la restituzione allo Stato, per il tramite della SABAP Cremona, Lodi e Mantova di oltre mille reperti di natura archeologica e altri beni culturali: manufatti in ceramica e in piombo, fibule, chiavi, spille ed anelli, ma anche tendi arco e pendenti apotropaici, che possono essere inquadrati in un ampio orizzonte cronologico che va dall’età protostorica (V sec a.C.) all’età romana sino al XX secolo.
Il 2023 dei carabinieri Tpc di Monza: il doccione del Duomo di Milano nei Paesi Bassi
La restituzione di un doccione al Duomo di Milano, meglio noto con il nome di gargoyle, elementi architettonici impiegati nelle cattedrali gotiche e realizzati per convogliare le acque piovane in assenza dei pluviali, caduto da una delle guglie del Duomo a seguito dei bombardamenti che danneggiarono la cattedrale, e non solo, nel 1943. I militari del Nucleo Tpc hanno scoperto che il rappresentante di una galleria d’arte meneghina aveva esportato illecitamente il bene all’estero presentandolo ad un ufficio esportazione per ottenere il certificato di libera circolazione, “rilasciando dichiarazioni non veritiere e soprattutto affermando che il doccione non fosse il risultato di un distacco e che provenisse dal Nord Europa”. Il doccione è stato rintracciato e recuperato nei Paesi Bassi.