I sindaci vimercatesi presentano una mozione contro Pedemontana

I sindaci e Fermiamo l'Ecomostro dicono ancora una volta no all'autostrada brianzola

Una serata per fare il punto di ciò che è stato fatto finora e mostrare quali passi verranno mossi nel prossimo futuro. Si è svolto lunedì sera 5 dicembre a TeatrOreno di Vimercate l’incontro “Il vimercatese unito si mobilita” organizzato dai 13 comuni direttamente e indirettamente coinvolti dall’eventuale passaggio dell’alternativa “Breve” della tratta “D” di Pedemontana.

I sindaci vimercatesi al TeatrOreno

Un incontro molto partecipato durante la quale i sindaci hanno portato una sintesi di tutte le criticità e degli aspetti che sono emersi nei 7 incontri pubblici organizzati nelle scorse settimane e ribadito l’unità di intenti che in questo frangente ha contraddistinto l’operato delle amministrazioni. Tra le questioni sottolineate ancora una volta: la condotta di Regione Lombardia circa le modalità con cui viene portato avanti il progetto, il fatto che non ci sia stata interlocuzione con i sindaci del territorio e nemmeno con la Provincia, l’impatto che potrebbe avere sul parco Pane e in generale, il fatto che non siano state prese in considerazione alternative che potrebbero ridurre l’impatto come l’utilizzo della A51 o la variante ad est del tragitto ma anche le considerazioni sulla sostenibilità economica dell’opera. Per quanto riguarda le prossime mosse il primo cittadino di Vimercate Francesco Cereda ha spiegato invece annunciato e presentato il contenuto della mozione che verrà portata all’attenzione dei diversi consigli comunali: «Con questa mozione ci prendiamo l’impegno a comunicare formalmente la contrarietà alla realizzazione dell’opera così com’è – ha spiegato -, ad attivarci in ogni sede istituzionale per aprire un tavolo di confronto con i decisori e trovare soluzioni sostenibili sia da un punto di vista ambientale che finanziario. Infine ci si impegna ad attivare approfondimenti legali rispetto al procedimento autorizzato e amministrativo per capire se ci sono margini per tutelare le amministrazioni locali».

I sindaci vimercatesi e Fermiamo l’ecomostro

Durante la serata hanno preso la parola anche i promotori del comitato cittadino Ferma ecomostro D Breve che ha illustrato gli importanti risultati ottenuti a livello di partecipazione e illustrato le prossime iniziative, tra cui la manifestazione Fermiamo Pedemontana prevista per il 17 dicembre su tutti i territori interessati dal passaggio dell’autostrada. Anche Francesco Ghezzi, presidente dell’associazione giovani agricoltori di Cia Lombardia che ha evidenziato quanto il progetto potrebbe essere impattante anche per le numerose aziende agricole che operano sui terreni del territorio.

I sindaci vimercatesi e il dibattito tra Sala e Cereda

Voce fuori dal coro è invece stata quella di Giovanni Sala, consigliere di minoranza di Vimercate e promotore dell’incontro che si è tenuto venerdì sera con il consigliere regionale Andrea Monti e i rappresentanti di Apl. Sala ha accusato i sindaci presenti di aver riportato inesattezze: «Si dice che i sindaci non vengono ascoltati ma non è vero. Io faccio politica e con il mio gruppo ho fatto delle richieste a cui sono state date delle risposte. Perché i sindaci continuano a insistere nel chiedere un confronto politico quando la partita è ormai è tutto in mano ai tecnici. C’è una società che è ormai investita del compito di realizzare l’opera e i sindaci dovrebbero parlare con questa per trovare le giuste soluzioni per il territorio». «Ogni richiesta e lettera che abbiamo inoltrato l’abbiamo protocollata e inviata ai rappresenti di Regione, Cal e Autostrada Pedemontana – ha risposto Cereda -. Queste istituzioni non possono ora ribaltare su di noi la mancanza di dialogo. Noi siamo rappresentanti delle istituzioni e le richieste le facciamo attraverso canali istituzionali. Se non c’è risposta una, due o tre volte vuol dire che non la si vuole dare. Coi i tecnici possiamo pure sederci a discutere dei dettagli del progetto e sulle eventuali opere di compensazione. Ma se vogliamo discutere di soluzioni alternative lo dobbiamo fare con il mandante e non con l’esecutore dei lavori».