Madre Enrica è un pezzo di storia di Desio. Tre quarti della sua lunga e pienissima vita li ha trascorsi in città. In via San Pietro. Al Collegio Paola Di Rosa. Martedì 9 novembre ha compiuto cento anni. Se tutte le persone che l’hanno incontrata, conosciuta, che le hanno parlato almeno una volta, si mettessero in fila per portarle gli auguri la colonna di popolo (se si aggiungessero pure coloro che sono già volati via) riempirebbe le vie tutt’intorno alla casa delle suore, almeno fino a piazza Conciliazione, a piazza Cavour, a piazza don Giussani.
Madre Enrica Pelucchi è davvero una istituzione. Nata a Barlassina il 9 novembre 1921, Carla (il suo nome di battesimo) ha vissuto i suoi primi anni di vita a Seregno. Nel 1945, quando i brutti suoni della seconda guerra mondiale si stavano spegnendo e si cominciava a parlare e a promuovere la pace, ha deciso di consacrare la sia vita al Signore Dio ed è stata accolta dalla famiglia delle Ancelle della Carità, che già conosceva.
Due anni di noviziato alla Casa Madre e poi ecco Desio nel suo destino. La scuola, la casa provincializia, il giardino, la comunità: suor Enrica è diventata subito un punto di riferimento per tutti. Il suo carattere l’ha sempre condotta ad essere così: decisa e dolce allo stesso tempo, severa e amabile, comprensiva e materna. Non erano anni facili quelli del suo ingresso in convento. Le suore offrivano sicurezza a tante famiglie impegnate a ricostruirsi la vita, a ridare senso al vivere civile, a rimettere in piedi le proprie attività.
Tra le mura del Paola Di Rosa le loro figlie (il collegio allora era aperto solo alle femmine) venivano istruite ed educate, forgiate da madre Matilde Feleri prima, da madre Agostina Savoia poi e dalle sorelle che avevano fatto loro il motto di Santa Maria Crocifissa di Rosa. Da subito suor Enrica fu la spalla naturale di madre Matilde e di madre Agostina, la loro ombra, capace di sopperire a qualsiasi improvvisa assenza delle insegnanti di tutte le materie scolastiche, da matematica a francese, da italiano a disegno. E di svolgere con precisione il compito di economa della grande casa di Desio.
La sua nomina a responsabile del Collegio è parsa naturale a tutti, quando madre Agostina dovette essere avvicendata. Pur con l’aumento di responsabilità, madre Enrica non ha mai cessato la costante attenzione alle famiglie, soprattutto a quelle che sapeva essere in difficoltà. Conosceva tutti, ha sempre saputo come intervenire per stimolare, per incoraggiare, senza avvilire e mettere in imbarazzo. Ha saputo responsabilizzare le ragazze più mature e preparate, spingerle a prestare aiuto alle compagne meno dotate.
Tutte la ricordano con affetto, sottolineano la sua dinamicità, la determinazione e la lungimiranza. Col suo esempio, col suo modo di essere, ha favorito anche il sorgere di vocazioni tra le ragazze desiane e dei paesi vicini. Qualcuna è entrata nella famiglia delle Ancelle della Carità, altre fanno parte di comunità diverse.
Desio le ha assegnato nel 1990 l’onorificenza ’Corona Turrita’ per i suoi meriti nel campo dell’educazione: “Proverbiale – dice la la motivazione – la sua umiltà. Non da meno la sua cultura e vivacità intellettuale, che le hanno permesso di dialogare e di confrontarsi a mente aperta con le nuove realtà emergenti”.