Da tre anni sforna un successo dopo l’altro. Ora ha lanciato un nuovo singolo che in pochi giorni ha già conquistato gli utenti di Spotify (tra le più note piattaforme per ascoltare musica), tanto da essere stato selezionato come copertina di 4 playlist ad alta rotazione. Stiamo parlando del painese Roberto Colzani, 26anni, che ha all’attivo già 16 brani pubblicati. Il suo ultimo singolo dal titolo “Cara amica mia”, rilasciato il 22 settembre con distribuzione di Ada Warner, è stato scelto per rappresentare le playlist “Indie Italia”, “Caleido” (che raggruppa i più apprezzati artisti emergenti), “Indie Triste” e “New Music Friday Italia”.
Giussano, Roberto Colzani e il suo sogno avverato: “Da 3 anni vivo facendo musica”
“Sono felicissimo, e sono veramente molto soddisfatto dei traguardi raggiunti sia con il mio ultimo singolo sia con i precedenti” ha commentato il giussanese, che grazie ai suoi successi musicali, riesce a vivere facendo musica da 3 anni. “Non è scontato al giorno d’oggi, riuscire a vivere di musica. È il mio sogno da quando ero bambino e lo sto realizzando”, ha aggiunto, per poi spiegare com’è nato il brano “Cara amica mia”. “Questo brano era nel cassetto da due anni. È dedicato alla vita, ha un senso velato. Può sembrare dedicato a una ragazza o a un’amica, ma non è così. Poi, ovviamente, spetterà agli ascoltatori dare la loro personale interpretazione. È nato da una demo che ho inviato a Fabrizio Fusaro, cantautore e autore, che come me fa parte della grande famiglia di Edizioni Curci. Gli ho spiegato cosa avrei voluto esprimere nella canzone e ci siamo messi al lavoro insieme, a partire da una sua bozza di testo. Io faccio musica che definirei Pop Folk, un genere poco diffuso in Italia, ma che ha tanto potenziale”.
Giussano, la storia di Roberto Colzani: “Ho iniziato a suonare da autodidatta”
“Vorrei ringraziare anche Nati, che ha curato la produzione del brano, con cui c’è stato fin da subito un feeling genuino, e Daniele Fasoli, che si è occupato del mixaggio. Anche “Cara amica mia” è stata prodotta al Phaser Studios di Seveso, il mio porto sicuro”, ha aggiunto.
Una storia vincente, la sua, nata da una profonda passione per la musica. “Da piccolissimo ho cominciato facendo beatbox (l’arte di riprodurre le percussioni con la bocca ndr.). Poi mi sono avvicinato a una chitarra di mio fratello maggiore, una di quelle chitarre da 40 euro che abbiamo tutti in casa. Ho iniziato a suonare da autodidatta, guardando video su YouTube, e prendendo esempio dal cantautorato inglese e americano, e in particolare da Ed Sheeran. Fin da subito ho unito alla chitarra la voce. In famiglia ascoltavano sempre artisti del calibro di Zucchero e Dalla. Di quel mondo mi ha attratto fin da subito la texture vocale. Ho capito fin da giovane che volevo esprimermi tramite la voce, trasmettendo emozioni. Da allora tutti i giorni improvviso bozze di brani, prima in camera, oggi in studio”, ha aggiunto. “Ora l’obiettivo è riuscire a lanciare il mio primo Ep nel 2024. Fate il tifo per me”.