È sparita la reliquia di San Lorenzo, conservata da decenni nella chiesina di via Corridoni a Paina. Un simbolo sacro della frazione, che sembra risalire, da quanto si tramanda nel rione, ai tempi della peste nel 1600. «La reliquia è preziosa. Non per il valore economico ma per il valore sacro e religioso che ha per noi residenti. Proviene da un ex lazzaretto e risale ai tempi della peste. Era stata realizzata proprio come segno di devozione per ringraziare di essere sopravvissuti alla peste», ha spiegato Augusta Galimberti, referente dello storico rione. È in legno, è scolpita a mano, e contiene un’immaginetta di Gesù bambino con la croce e 3 dita distese che rimandano alla trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. Come da tradizione, lo scorso 10 agosto, giorno di San Lorenzo, i fedeli di Paina si sono ritrovati nella chiesina di via Corridoni per la recita del Rosario, a cui abitualmente segue il rito del bacio della reliquia. Proprio in quell’occasione si sono accorti dell’assenza del simbolo sacro. «Non sappiamo se sia stata rubata in quei giorni, ciò che è certo è che non è più nella chiesina. Da più di 30 anni la reliquia era posizionata sull’altare della chiesa, a cui può accedere chiunque. Si racconta che sia una reliquia miracolosa, perché anni fa salvò dalla morte un residente del rione. Era un signore malato di cancro che guarì dopo aver portato la reliquia a casa sua per alcuni giorni. Da allora, soprattutto fino a qualche anno fa, la reliquia ha “visitato” tante abitazioni di concittadini malati, portando conforto nei periodi bui», ha aggiunto Galimberti, che per decenni si è presa cura dell’oggetto sacro.
San Lorenzo: l’indignazione della popolazione
La notizia si è diffusa velocemente, anche tramite i social network, dove si contano decine di messaggi di cittadini indignati. «La persona che ha rubato la reliquia non ha avuto rispetto per la chiesa», «Non c’è limite all’essere inadeguati», «Sacrilegio, vergogna». Questi sono alcuni dei messaggi dei giussanesi. Ma c’è anche chi, spinto dall’amore verso il prossimo che contraddistingue la comunità, spera che la reliquia possa portare sollievo al malfattore che se ne è appropriato: «Spero che questa reliquia porti un po’ di pace a chi è caduto così in basso da rubarla». «È per noi un simbolo molto importante e vorremmo che tornasse al suo posto. Abbiamo subito messo dei cartelli fuori dalla chiesa nella speranza che venga restituita. Ci siamo anche già recati dai Carabinieri per denunciare il fatto, ma ci è stato risposto che è necessaria la presenza del parroco per procedere con la denuncia. La speranza è che la reliquia sia stata presa momentaneamente da qualche residente malato, che vuole tenere nascosta la sua condizione», ha concluso Galimberti.