Giovanni Spadolini: seminario a Monza nel centenario della nascita

Nel pomeriggio di sabato 18 ottobre iniziativa per ricordare il politico repubblicano, il suo valore nel contesto nazionale e le sue presenze in città.
Giovanni Spadolini all'inaugurazione di Libri e Libri a Monza con il padre di Silvana Sada
Giovanni Spadolini all’inaugurazione di Libri e Libri a Monza con il padre di Silvana Sada

Giovanni Spadolini e la cultura di governo” è il tema dell’incontro organizzato sabato 18 ottobre, alle 16.30 in Sala Maddalena di Monza, dall’Associazione mazziniana italiana in occasione dei cento anni dalla nascita dell’intellettuale e politico scomparso nel 1994, tra i più autorevoli esponenti del Partito repubblicano. Al seminario interverranno, tra gli altri, il presidente nazionale della Mazziniana Michele Finelli, l’editorialista di Repubblica Stefano Folli e il direttore della testata La Ragione Davide Giacalone che hanno collaborato con lui negli anni in cui è stato presidente del Consiglio e ministro. L’ex sindaco Rosella Panzeri si soffermerà sulle visite a Monza effettuate da Spadolini in diverse occasioni.

«L’incontro vuole evidenziare come le sue innate predisposizioni per il sapere, l’amore per la cultura e l’etica della responsabilità abbiano lasciato un segno profondo nel vivere collettivo italiano – hanno scritto gli organizzatori – In un tempo in cui la memoria pubblica rischia di sbiadire, ricordare Spadolini significa rinnovare lo spirito civico e rilanciare i valori costituzionali di cui fu interprete esemplare. Il progetto intende offrire un momento di riflessione pubblica, non solo in memoria di una figura eminente, ma come occasione per diffondere tra i cittadini – e in particolare tra i giovani – l’esempio di chi ha contribuito allo sviluppo della società civile italiana attraverso il pensiero, la coerenza e il senso della Stato».

Per i mazziniani ricordare Spadolini significa anche «riconoscere e trasmettere le energie migliori della nostra storia democratica: quelle di chi ha vissuto il sapere non come privilegio, ma come dovere pubblico». L’ingresso è libero.

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