Con una breve cerimonia nel parco di via Reggio, Seregno ha celebrato mercoledì la ricorrenza della Giornata del ricordo che fa memoria del dramma delle foibe e dell’esilio giuliano-dalmata negli anni immediatamente successivi al termine della seconda guerra mondiale. Ad aprire il momento, che si è svolto davanti ad un pubblico ristretto, a causa delle prescrizioni per la pandemia, è stata la lettura di un testo di Sergio Endrigo, cantautore originario di Pola, che riassume il dramma dell’esule.
Subito dopo, c’è stato spazio per un omaggio floreale alla stele che, nel perimetro verde, perpetua il nome di Norma Cossetto, figura simbolo del periodo sotto la lente d’ingrandimento.
«Ringrazio per la presenza – ha poi commentato il sindaco Alberto Rossi – il comitato provinciale di Monza e Brianza dell’Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia. Dietro la violenza nelle regioni giuliane, istriane e dalmate, ci sono storie di famiglie costrette a lasciare le loro case e vi è una tragedia che, per decenni, ha vissuto una rimozione collettiva. Gli esuli in molti casi hanno dato vita altrove a nuove storie di successo. Ma, come abbiamo già detto in occasione della Giornata della memoria, è l’indifferenza che fa più male a chi viene discriminato o perseguitato. Qui rivendichiamo il diritto alla memoria ed il dovere a ricordare».
La cerimonia, cui hanno assistito l’assessore alla Cultura Federica Perelli eì i consiglieri comunali di minoranza Ilaria Cerqua, Tiziano Mariani, Chiara Novara ed Edoardo Trezzi, è stata accompagnata dalla diffusione in città di una serie di manifesti, incentrati sulle testimonianze di personaggi come Mario Andretti, Nino Benvenuti, Enzo Bettiza, Sergio Endrigo, Sergio Marchionne, Ottavio Missoni, Fulvio Tomizza ed Alida Valli, legati alle vicende dell’esilio giuliano-dalmata. I manifesti sono visibili anche dalle vetrate de “L’Auditorium” di piazza Risorgimento, oltre che sui canali social comunali.