Gelati scaduti da mesi agli studenti di Agrate: sanzioni alla ditta della mensa

I gelati scaduti a settembre, alcuni studenti sono stati male. Ditta sanzionata. Ats: "Nessun rischio per la salute"
Una classe

Gelati serviti a mensa mesi dopo la data di scadenza: Ats anticipa che non c’è nessun rischio per la salute degli studenti, il Comune proseguirà comunque ad applicare sanzioni alla ditta appaltatrice del servizio. La vicenda è approdata anche in Consiglio Comunale martedì sera con l’amministrazione che ha voluto aggiornare e ragguagliare il consiglio e la cittadinanza sulla questione.

Gelati scaduti a settembre 2021 in mensa ad Agrate

I fatti sono accaduti lo scorso 28 aprile, nella mensa della scuola primaria Battisti, quando ai tavoli dei ragazzi erano state servite 30 coppette riportanti la dicitura “da consumare preferibilmente entro” settembre 2021. Di queste una quindicina erano state effettivamente consumate interamente da altrettanti alunni di una classe quarta della primaria. Alcuni di loro nelle ore successive avevano poi accusato malessere e disturbi gastrointestinali e due studenti avevano fatto accesso al pronto soccorso.

Inoltre gli uffici comunali avevano fatto esposto all’azienda appaltatrice e segnalato l’accaduto ad Ats. Durante il consiglio l’assessore alla Pubblica Istruzione Claudio Galli ha riportato la relazione dell’ufficio comunale in merito all’accaduto con le prime considerazioni emerse da Ats e le controdeduzioni fornite dall’azienda appaltatrice del servizio: «Per quanto riguarda Ats siamo ancora in attesa di ricevere la relazione completa – ha spiegato -. L’ufficio territoriale ha anticipato che comunque, trattandosi di gelato confezionato, il prodotto per normativa è privo di scadenza e il superamento della data indicata come Tmc, termine minimo di conservazione, non costituisce di per se pericolosità o nocività per la salute».

Gelati scaduti in mensa ad Agrate: dispiacere della ditta

Galli ha inoltre comunicato che l’ufficio territoriale di Ats ha effettuato dei sopralluoghi nel centro cottura della ditta e che ha provveduto a campionare gli alimenti per effettuare le analisi di laboratorio. Secondo quanto riportato dalla relazione letta da Galli in consiglio, nelle controdeduzioni inoltrate al comune l’azienda appaltatrice del servizio specifica che, essendo la data riportata sulla confezione non la scadenza ma il termine minimo di conservazione, il superamento del termine “non costituisce da un punto di vista microbiologico alcun pericolo per la salute umana”.

La ditta ha anche manifestato il proprio dispiacere per quanto avvenuto e assicurato ogni cautela dovuta per prevenire situazioni similari. L’amministrazione ha fatto però sapere che gli uffici comunali sono al lavoro «per concludere l’istruttoria necessaria a formulare l’impianto sanzionatorio a carico della ditta – ha comunicato Galli -. Nella modulazione dell’entità economica della sanzione non si potrà tenere conto del danno anche solo morale procurato ai minori coinvolto, alle loro famiglie e all’immagine del comune».