Furti di trattori nella campagne, l’allarme di Coldiretti Lombardia

Il fenomeno è molto diffuso: i mezzi trafugati destinati all'estero o a un mercato nero dei ricambi
Un trattore all’interno del parco di Monza
Un trattore in azione

Furti di trattori nelle campagne lombarde, è un’escalation dice Coldiretti Lombardia. Malviventi che semplicemente salgono a bordo, se i mezzi non hanno sistemi di sicurezza o blocco, e si volatilizzano. Oppure li agganciano a un mezzo di grandi dimensioni e li trainano altrove o li caricano su camion e li fanno sparire. A quel punto, una volta modificato il numero di telaio e reimmatricolati, sono destinati ai mercati dell’Est europeo o a quelli di Russia, Africa e Medio Oriente. Altrimenti vengono smantellati e i pezzi venduti come ricambi, anche in Italia.  

Furti di trattori nelle campagne lombarde: “Al danno si aggiunge la beffa”

“Al danno – spiega la Coldiretti Lombardia – si aggiunge la beffa”. Spesso, infatti, il valore di mercato dell’attrezzatura rubata (non solo trattori ma anche attrezzi agricoli) “non corrisponde più alla spesa necessaria per ricomprarla”. Oppure l’agricoltore sta ancora finendo di pagare il finanziamento con cui ha acquistato il materiale sottratto. E poi si aggiunge anche il danno causato dalle giornate perse in attesa del reintegro degli strumenti di lavoro.

Furti di trattori, Coldiretti Lombardia: “Positivo l’impegno di Regione e Forze dell’ordine”

Un fenomeno, dice Coldiretti: “che colpisce e indebolisce il settore, con raid capaci di mettere in grave difficoltà le aziende, aumentando l’insicurezza su vita e lavoro”. L’associazione, sotto questo aspetto, ha commentato positivamente: “l’impegno di Regione e forze dell’ordine emerso in occasione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal Prefetto di Milano, Renato Saccone”.

“Per combattere i furti nelle campagne – dice ancora Coldiretti Lombardia – sono entrate in gioco anche le nuove tecnologie, come l’installazione di sistemi Gps sui trattori e di impianti d’allarme collegati alla centrale dei Carabinieri o della Polizia o le telecamere con visione notturna, che possono rappresentare un sistema utile da applicare. Rimane però fondamentale – conclude la Coldiretti Lombardia – il presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine e un monitoraggio da parte delle istituzioni con un confronto aperto sulle misure che possono essere messe in atto per sostenere gli agricoltori”.