Addio Asst Monza: al suo posto sarà la Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori a gestire tutta l’attività dell’ospedale, al netto del ruolo della facoltà di medicina dell’università Milano Bicocca.
La governance sarà affidata a un consiglio di amministrazione di cui faranno parte prima di tutto i fondatori: un posto in cda a ciascuno per ministero della salute, Comune, Fondazione Tettamanti De Marchi, Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma, quattro invece riservati alla Regione.
Al cda può essere aggiunto un consigliere di eventuali “Partecipanti”; cioè enti pubblici (l’università, per esempio), compresi gli enti pubblici territoriali, e soggetti privati (come fondazioni) che, “condividendo le finalità della fondazione, si impegnano a contribuire alla vita della medesima ed alla realizzazione dei suoi scopi con apporti patrimoniali o patrimonialmente valutabili, anche di particolare valore ideale o rilevanza sociale, purché non siano in conflitto di interesse con la fondazione medesima”. Gli eventuali “Partecipanti”, fossero più di uno, dovranno nominare un consigliere del cda. Se non ci sono “Partecipanti”, allora il presidente della Regione può individuare un ulteriore componente.
Spetterà poi al consiglio eleggere tutte le cariche dirigenziali tranne una: il presidente (il rappresentante legale dell’ente) che sarà individuato tra quelli proposti “su indicazione del presidente di Regione Lombardia sentito il ministro competente in materia di salute”; il direttore generale (il manager operativo) e il segretario, sempre su indicazione del presidente regionale ma senza dover sentire il ministero; il comitato tecnico-scentifico, al quale spetta il compito di fornire “pareri consultivi e proposte sui programmi e sugli obiettivi della fondazione e, in via preventiva, sulle singole iniziative di carattere sanitario”. Sarà composto da dodici esperti, sei interni e tre esterni, e presieduto dal direttore scientifico: in dettaglio si tratta per gli interni di 3 medici, 2 biologi e 1 tecnico di laboratorio “che operano presso la fondazione di provata e internazionalmente riconosciuta competenza scientifica”, oltre a 3 esperti esterni, “scelti in ambito universitario”, e da 3 membri di nomina elettiva, 1 di cui uno non medico.
Quest’ultimo viene nominato direttamente da Roma: è il ministero, in questo caso, “sentito il presidente di Regione Lombardia” a individuare chi (“in possesso di laurea specialistica in materie sanitarie e di comprovate capacità scientifiche e manageriali”) dovrà promuovere e coordinare “l’attività di ricerca scientifica della fondazione” e gestire “ il relativo budget, concordato annualmente con il direttore generale sulla base del bilancio approvato e degli indirizzi del consiglio di amministrazione, la cui misura, in ogni caso, non può essere inferiore ai finanziamenti fatti dal ministero competente in materia di sanità e/o da altri enti pubblici e privati”. Si tratta nei fatti della figura chiave della trasformazione in Irccs, dal momento che sarà la persona incaricata di orientare l’ambito specifico di ricerca dell’istituto di ricerca e cura e gestire di fatto i finanziamenti in più che arriveranno a Monza.
A tutti loro si aggiunge il collegio sindacale, che viene nominato direttamente dal direttore generale della fondazione ed è composto da cinque membri, “di cui uno designato dal ministro dell’economia e delle finanze, uno dal ministro della salute, due dal presidente di Regione Lombardia e uno dal sindaco del Comune di Monza: saranno poi i cinque componenti a eleggere al loro interno il presidente del collegio.