Sebastian Vettel non fa errori, la super Ferrari lo assiste gli consente il trionfo nel GP del Belgio davanti a Lewis Hamilton e alla Mercedes staccati di 11 secondi. Il che sulla magica e tecnicissima pista di Spa, la più lunga del mondiale, ha un solo significato: dominio. Dominio in curva con l’aerodinamica, dominio in rettilineo col motore, dominio al volante col pilota, dominio ai pit stop con la squadra meccanici.
Dopo le rimostranze ai meccanici del sabato, in cui Vettel aveva commesso qualche errore in qualifica ed era stato preceduto da Hamilton nella conquista della pole, il pilota tedesco si è concentrato sulle possibilità della macchina. Sapeva che sarebbe potuto andare all’attacco sin dal primo giro e lo ha fatto, prendendogli la scia con un sorpasso (“ho visto che Lewis aveva scelto una traiettoria un po sulla sinistra”, ha confessato dopo la gara) proprio sul rettilineo che ha sbalordito il campione del mondo: “Devono aver trovato un trucco speciale per la loro macchina, Sebstian ha martellato per tutta la gara”. Lewis Hamilton ha perso sette punti ma resta leader della classifica mondiale. E se è lassù è perché è un grandissimo pilota che non fa sbagli se non rarissimamente, che capisce le situazioni favorevoli e le fa proprie anche quando la macchina non è proprio la migliore. E, cosa che non guasta quando ci si gioca un titolo mondiale, in certe situzioni è stato anche fortunato. Ma a Spa, per Hamilton non c’è stato niente da fare. Stessa tattica e stesse gomme della Ferrari (partenza con le supersoft e gomme soft dopo una ventina di giri) Hamilton si è avvicinato a Vettel dopo il cambio pneumatici del ferrarista: ma poi, giro dopo giro, ha dovuto arrendersi, contro il missile rosso non aveva … contraerea! “Così, visto che non c’era niente da fare, ho pensato di risparmiare il motore”, ha confessato.
La gara è partita con un incidente provocato dall’errore, per eccesso di aggressività, di Hulkenberg che ha tamponato alla prima staccata la McLaren di Alonso che è volato sopra la Sauber di Lecrec colpendole l’Halo e finendo sul “sedere” delal Red Bull di Ricciardo che a sua volta è stato spinto sul “sedere” della Ferrari di di Raikkonen. La Ferrari si è trovata così con una sola macchina a dover competere con la Mercedes per la classifica costruttori. La marca tedesca, che aveva Bottas in diciassettesima posizione di partenza per via del cambio del motore, ha potuto guadagnare, proprio per il ritiro di Raikkonen, punti preziosi. Perché Bottas , con una gara di riconcorsa, è riuscito ad arrivare quarto dopo aver fatto fuori le due Force India.
Sul terzo gradino del podio il giovane Verstappen, che sembra aver messo la testa a posto. L’ho visto rincorrere e superare le due Force India di Ocon e di Perez scegliendo in entrambe le occasioni il momento giuso e la tattica appropriata per non rischiare.
Domenica la formula 1 approda a Monza e c’è da prevedere che possa tingersi di rosso, il colore della passione ferrarista. E’ proprio a Monza che Sebastian Vettel dovrà vendicare la pessima esibizione dell’anno scorso. Il duello tra Ferrari e Mercedes sta diventando appassionante, anche se le situazioni della formula 1 non saranno così affascinanti come a Spa. Ma la Mercedes è una grande azienda e ha grandi possibilità, sia tecniche sia soprattutto economiche: scordiamoci, dunque, che possa arrendersi. Ed è proprio per questo che a Monza la Ferrari, team e piloti intendo, non dovrà commettere errori: altrimenti il mondiale sarebbe gravemente compromesso.