Fenomeno Hikikomori, amministrazione comunale di Lissone al lavoro contro il disagio giovanile

Il fenomeno, anche italiano, dei giovani che spariscono per mesi risucchiati dalle pareti delle loro camerette e non escono più di casa, non parlano con nessuno
L’assessore lissonese Camarda durante un incontro con alcuni giovani

Spariscono per mesi risucchiati dalle pareti delle loro camerette e non escono più di casa, non parlano con nessuno. Sono gli Hikikomori italiani di cui si sta parlando molto anche sulla scorta dello studio frutto di un accordo tra il Dipartimento Politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri e il Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità. Il fenomeno dell’isolamento sociale – che nella sua manifestazione clinica più estrema è conosciuto appunto come Hikikomori, termine giapponese che letteralmente significa “stare in disparte” -colpisce i ragazzi ma anche giovani adulti.

Disagio giovanile, l’impegno dell’assessorato alle politiche giovanili

A Lissone la politica, sollecitata da una interrogazione in consiglio comunale presentata dal Pd, ne discute. Sono i pericoli di prolungato isolamento e mancata socializzazione a portare al disagio giovanile avvertito evidentemente anche in città. L’assessore alle Politiche giovanili, Giovanni Camarda, delinea gli impegni a contrasto di un un fenomeno ampio che necessita di un approccio multidisciplinare. L’analisi recente ha una radice temporale che si rifà alla pandemia. «Nel periodo emergenziale nei giovani si sono determinate gravi conseguenze sul benessere psico-fisico, acuti disturbi e dipendenze e si è altresì evidenziato un incremento dei fenomeni di violenza– rileva Camarda- non meno preoccupante è il dato relativo ai giovani che non studiano, non si formano e non lavorano: nella Provincia nella fascia tra i 15 ed i 29 anni sono circa 20mila (poco sotto il 16%) mentre a Lissone, dato 2019, la percentuale è del 6,2%. In aumento anche l’abbandono scolastico (a Lissone, dato 2019, è al 10,2%)».

Bandi per finanziamenti regionali per la prevenzione

Il Comune ha voluto indagare il fenomeno del disagio giovanile al fine di individuare e strutturare i campi di azione anche attraverso bandi per finanziamenti regionali. «Abbiamo rafforzato le politiche di prevenzione sostenendo progetti rivolti ai giovani in diverse aree– spiega l’assessore-si è attivato il “Tavolo per la prevenzione e il contrasto del disagio giovanile nelle diverse forme” in collaborazione con le forze dell’ordine e gli istituti scolastici, a febbraio si è presentata la progettualità “Fuori la voce! Educazione esperienze e training per e con i giovani”, un bando che prevede eventi sui temi di orientamento, lavoro e formazione con percorsi gratuiti nell’ambito musicale e delle arti marziali. C’è poi il progetto “St.Art, occasioni ed esperienze di teatro e arte per i giovani in Brianza” che si prefigge di incentivare la socialità attraverso percorsi di inclusione sociale: da marzo attivati workshop, incontri e a settembre via ad un corso di street art». Gen- Essere, il ciclo di serate per i genitori dei pre e adolescenti, i servizi di orientamento scolastico professionale (anche Jobs Week) – conclude Camarda- “offrono opportunità e strategie per scovare segnali ed affrontarli, discutere con professionisti e dare ai giovani esperienze per lo sviluppo di competenze». Un lavoro importante che il Comune intende ulteriormente sviluppare a livello sovracomunale e con la collaborazione di diversi stakeholder e agenzie del territorio.