Fase 2 a Monza e Brianza: doppio vertice in prefettura, allarme per il rischio di infiltrazioni mafiose

Nelle situazioni di crisi la liquidità delle mafie può diventare un rischio enorme per le infiltrazioni della criminalità nel tessuto produttivo: è per questo che la prefettura prepara un osservatorio speciale per la Fase 2.
Monza: il prefetto Patrizia Palmisani
Monza: il prefetto Patrizia Palmisani Fabrizio Radaelli

Vertici in prefettura per discutere della Fase 2: è successo giovedì 16 aprile in due incontri che hanno coinvolto i rappresentanti dei lavoratori, le associazioni di categoria dei settori dell’industria, dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura e del terzo settore. «L’obiettivo è farsi trovare pronti nel momento in cui si potrà ripartire – ha detto il perfetto Patrizia Palmisani – Per riuscirci, le imprese dovranno essere sostenute e accompagnate in un percorso che non sarà semplice, ma che tuttavia dovrà fondarsi sul pieno rispetto della legalità».

Attenzione anche al mondo della criminalità organizzata alle possibili infiltrazioni nel tessuto produttivo, che spesso avvengono proprio nelle situazioni di difficoltà economica e finanziaria: in prefettura sarà organizzato un Osservatorio interforze “con compiti di monitoraggio del fenomeno in Provincia nel corso di questa fase emergenziale, con particolare attenzione al settore dei cantieri, agli appalti pubblici ed a eventuali episodi di usura”.

«Nei periodi di crisi le mafie fanno affari, e in questo la Provincia di Monza e della Brianza non fa eccezione. Le istituzioni, dunque, sono chiamate a lavorare con sempre maggiore attenzione per far fronte alle esigenze del mondo dell’impresa e della comunità, così da non lasciare spazio di azione alle consorterie criminali – ha aggiunto il prefetto – . Le amministrazioni locali e le parti sociali, da parte loro, sono in grado di offrire un contributo fondamentale per la lettura dei tanti fenomeni di disagio sociale che si registrano sul territorio, e che devono trovare una risposta tempestiva ed efficace».

Tra i mezzi di contrasto, il prossimo avvio di un tavolo di confronto tra le categorie produttive con i rappresentanti territoriali dell’Associazione bancaria italiana e della Federazione delle banche di credito cooperativo. Per la verifica invece del rispetto delle regole anti-contagio nei luoghi di lavoro, canali di comunicazione con Ats, Inail e ispettorato del lavoro.