Tempestava la moglie di richieste di denaro. È perfino evaso per ottenere dai familiari qualche banconota. E infine è arrivato a prendere a pugni la sua stessa figlia. È la storia di un uomo di 53 anni arrestato in febbraio e finito ai domiciliari a fine marzo, in un appartamento di Cologno Monzese. I carabinieri di Brugherio sono intervenuti martedì appena in tempo, prima che la sua aggressione nei confronti delle due figlie potesse degenerare.
Dopo giorni di tensioni, proprio una delle figlie ha chiamato i carabinieri per segnalare la presenza del padre in via Grandi, in chiara violazione del regime di detenzione. L’uomo si era recato a casa della giovane per l’ennesima richiesta di denaro. Voleva 100 euro. Circa 50 euro li aveva già ricevuti pochi giorni prima. Diceva di doverli consegnare a qualcuno in via Padova, ma non svelava di chi si trattasse. Dalla scarcerazione alla giornata di martedì le pretese si sono fatte sempre più insistenti e minacciose.
Nei primi giorni la figlia e la moglie, le uniche figure autorizzate a incontrare il detenuto, hanno provveduto, ma poi hanno chiuso i rubinetti. Il 53enne ha iniziato allora a insistere arrivando ad effettuare fiumi di telefonate, anche in orario di lavoro, alle quali le donne hanno cominciato a non rispondere. La scena di martedì è stata il culmine di una deriva che si sarebbe potuta concludere anche peggio. Quel pomeriggio il detenuto è uscito di casa evadendo dai domiciliari, deciso a scucire alle donne della sua famiglia almeno 50 euro. La figlia usciva di casa intorno all’ora di cena, quando si è sentita chiamare e ha visto il padre. Gli ha chiesto di tornare a casa ma lui si è rifiutato di andarsene prima di aver ricevuto almeno 50 euro. Il secco no della donna ha innescato la scia di violenza.
Il 53enne ha estratto dalla giacca un martelletto di quelli che servono per rompere i vetri a bordo dei treni e l’ha picchiato più volte sul parabrezza dell’utilitaria della figlia parcheggiata lì vicino, per vincerne le resistenze. Lei l’ha raggiunto e ha cercato di sottrargli il martelletto. Nella colluttazione si è infilata anche la seconda figlia, intervenuta poco dopo.
La prima ha rimediato un pugno in piena faccia, poi sul posto sono sopraggiunti i carabinieri della stazione locale che la giovane aveva chiamato appena visto il padre. L’evaso è stato arrestato e condotto nelle camere di sicurezza della caserma. Dovrà rispondere di evasione e probabilmente anche di lesioni e danneggiamento. L’arresto è stato convalidato e la custodia in carcere disposta dall’autorità giudiziaria, ma l’udienza è stata rinviata per consentire una perizia psichica sul soggetto che stabilisca se l’uomo fosse capace di intendere e volere al momento dei fatti. Da valutare anche la compatibilità del soggetto con il regime della detenzione in carcere. Dietro la sua condotta criminale potrebbero esserci anche problemi psichici o psicologici.