Le esondazioni a Monza e in tutta la Lombardia dello scorso novembre sono state un’emergenza nazionale: lo ha deciso il Consiglio dei ministri dando così il via libera alla richiesta di rimborsi per i danni subiti da privati e aziende, che nella sola città di Monza erano stati calcolati in 40 milioni di euro.
Nel capoluogo della Brianza i danni per i quali si può chiedere contributi riguardano il periodo compreso fra l’11 e il 22 novembre con la piena del Lambro. Sul sito del comune ci sono i moduli da presentare per fare domanda, divisi per patrimonio privato e attività economiche e produttive. Il periodo è ristretto, per le richieste: dal 29 aprile all’8 maggio.
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«Gli interventi ammessi a contributo riguardano, per i privati, il ripristino strutturale e funzionale dell’immobile (strutture, impianti, finiture e serramenti, con esclusione di beni mobili ed elettrodomestici), mentre per le attività commerciali sono incluse anche le scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, danneggiati o distrutti a causa degli eventi eccezionali e non più utilizzabili – spiega il comune di Monza – La compilazione della Scheda B e della Scheda C, con la quantificazione del danno e degli interventi di ripristino è un’autocertificazione che fornisce una valutazione sommaria del fabbisogno necessario e sarà da confermarsi successivamente, nel caso di esito positivo dell’istruttoria di accesso all’eventuale contributo, con una perizia asseverata (redatta da un professionista esperto in materia, iscritto al relativo albo professionale), dalla quale risulti il nesso di causalità tra il danno accertato e l’evento per un importo non superiore a quello stimato sommariamente attraverso le schede B e C».