Giuseppe Conte ha aperto lunedì 6 febbraio il suo tour elettorale in Lombardia dall’ospedale Vecchio di Monza perché, ha spiegato, «la sanità è una delle questioni più importanti per i cittadini e questa regione ha dimostrato di essere fragile pur avendo grandi eccellenze: lo abbiamo sperimentato durante la pandemia quando ci ha dato tante preoccupazioni».
Elezioni regionali, Conte all’ospedale Vecchio: «Ripartire dalle case di comunità»
L’ex presidente del Consiglio, accompagnato dai candidati al Pirellone nella circoscrizione brianzola, si è confrontato con alcuni operatori sanitari e ha raccolto le lamentele dei pazienti alle prese con le lunghe liste d’attesa per esami e visite: «Dobbiamo ripartire dalle case di comunità che vanno riempite di contenuti – ha affermato il leader del Movimento 5 Stelle – perché non basta mettere un’etichetta su strutture vuote: anche per questo dobbiamo richiamare i lombardi sulla necessità di voltare pagina. Si devono investire i soldi del Pnrr nella medicina territoriale perché abbiamo scoperto quanto sia fallimentare una politica ospedalocentrica e in questo la Lombardia rappresenta un esempio negativo a livello nazionale».
«Qui – ha detto – i cartelli ci sono ma siamo ben lungi dall’avere un progetto concreto».
Elezioni regionali, Conte all’ospedale Vecchio: «Pedemontana, specchietto per le allodole»
Conte si è soffermato anche sul nodo rappresentato da Pedemontana: «Noi – ha precisato – non siamo contrari a progetti utili, compresi quelli che richiedono grandi risorse. Pedemontana, però, è uno specchietto per le allodole lanciato in faccia ai cittadini mentre per migliorare la mobilità si dovrebbe investire ancora di più in Trenord, nelle metropolitane e favorire un trasporto meno inquinante, più efficiente, con vagoni più dignitosi a meno che non si voglia mantenere per la Lombardia il record di regione più inquinata d’Italia».
Elezioni regionali, Conte all’ospedale Vecchio: perché col centrosinistra
Il presidente pentastellato ha chiarito le motivazioni dell’alleanza con il centrosinistra di Pierfrancesco Majorino: «La nostra linea è molto chiara – ha spiegato – intendiamo costruire progetti politici solidi per offrire una chiarezza di visione. Qui è stato possibile perché siamo arrivati a un programma e a punti qualificanti condivisi».
L’accordo che, almeno inizialmente, ha creato parecchie perplessità in più di un elettore sembra essere stato digerito dalla base pentastellata: «C’è stata certa una incertezza – commenta il consigliere regionale uscente Marco Fumagalli – ma ora si percepisce il sostegno a questa decisione. Tutti abbiamo rinunciato a qualcosa per cercare di vincere e per voltare pagina in una regione in cui i lavoratori e i pensionati sono sempre più poveri».