Sarà la prima elezione del 2024, un antipasto della tornata in cui a giugno saranno rinnovati il Parlamento Europeo e una trentina di sindaci brianzoli. Domenica 3 marzo i primi cittadini e i consiglieri dei 55 comuni designeranno il presidente e i 16 consiglieri della Provincia. La campagna elettorale entrerà nel vivo dopo le vacanze di Natale, ma i confronti interni alle formazioni sono già partiti.
Al momento l’unica cosa scontata è la ricandidatura dell’uscente Luca Santambrogio alla guida del centrodestra.
Elezioni provinciali: le riflessioni della Lega
Altri punti fermi non ce ne sono: non solo il presidente di via Grigna non sa chi sarà il suo avversario, ma non sa nemmeno se la Lega correrà con una propria lista, come ha sempre fatto, o se confluirà nell’aggregazione “Insieme per la Brianza” che unisce Forza Italia, Fratelli d’Italia e liste civiche.
«Valuteremo se sarà meglio presentarci insieme al resto della coalizione – afferma il commissario provinciale del Carroccio Andrea Villa – anche se sono convinto che da soli saremmo più riconoscibili». Una eventuale convergenza sarebbe dettata dal fattore numerico: se Santambrogio fosse sostenuto da due formazioni i resti nell’attribuzione dei seggi potrebbero premiare il centrosinistra che nel 2021 è riuscito a ottenere otto consiglieri, pareggiando quelli del centrodestra.
Elezioni provinciali: la maggioranza degli ultimi due mandati determinata dal presidente
Negli ultimi due mandati la maggioranza è stata determinata dal presidente: dati alla mano a marzo difficilmente la tornata potrebbe chiudersi nuovamente in parità in quanto negli ultimi anni il centrodestra ha strappato parecchi comuni agli avversari. Resta, però, l’incognita del voto ponderale: la diserzione da parte di qualche consigliere di Monza e delle sei città con il coefficiente più elevato tra cui Seregno, Lissone e Desio, potrebbe spostare il risultato. «Noi – nota Villa – dovremmo essere più forti nella fascia subito inferiore che comprende Arcore, Besana e Biassono».
Elezioni provinciali: il centrosinistra
L’altra parte della barricata è ancora alla ricerca dell’aspirante presidente: le alternative sul tavolo non sono molte perché solo otto sindaci di centrosinistra hanno davanti almeno 18 mesi di mandato, condizione essenziale per la candidatura. Tra loro ci sono i primi cittadini di Monza, Cesano Maderno, Seregno e Vimercate: proprio il vimercatese Francesco Cereda pare essere il più accreditato alla corsa tutt’altro che agevole.
«Sulla carta partiamo in svantaggio – commenta il capogruppo di Brianza rete comune Vincenzo Di Paolo – ma la differenza non è elevata e con il voto ponderale non appare incolmabile».