Domenica 25 settembre sulle schede elettorali ricomparirà il tagliando antifrode escogitato nel 2018 per contrastare eventuali brogli che quattro anni fa ha ritardato enormemente le operazioni di voto e ha creato lunghe code ai seggi. Le attese e le code, di parecchio superiori all’ora in tutta Italia, hanno suscitato ovunque cori di proteste e portato al pensionamento immediatamente del bollino che, a sorpresa, ora viene riesumato.
Elezioni politiche: i preparativi e il tagliando antifrode
Sabato 24 settembre, di pomeriggio, gli scrutatori incolleranno un’etichetta con un codice alfanumerico su ogni scheda, firmata e timbrata, che domenica sarà riportato su un registro al momento della consegna all’elettore. Dopo il voto la scheda andrà restituita al presidente che, prima di inserirla nell’urna, dovrà verificare che il tagliando corrisponda a quello visto passare pochi minuti prima, staccarlo e conservarlo.
La compilazione dilaterà il tempo necessario per identificare i cittadini che già prevede l’annotazione del numero del documento di identità e di quello della tessera elettorale: non appare proprio una buona trovata per cercare di favorire l’affluenza.