Elezioni, per Monza 2017 a destra c’è voglia di primarie

VOTA IL SONDAGGIO Come la politica monzese ha digerito la tornata elettorale di domenica scorsa? Che effetto hanno avuto le amministrative di Seregno e le regionali in Italia all’ombra dell’arengario? Ecco il quadro per Monza 2017, che col centrodestra dice: primarie
Monza , Dario Allevi
Monza , Dario Allevi Fabrizio Radaelli

Come la politica monzese ha digerito la tornata elettorale di domenica scorsa? Che effetto hanno avuto le risse sugli impresentabili, l’exploit della Lega, le frizioni nel Pd, la sorpresa di Toti, il primo turno di Seregno, all’ombra dell’Arengario? Il quadro che trapela, in attesa del ballottaggio, è questo.

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A sinistra un po’ di botta si è sentita, sia pur tra i sogghigni malcelati dei meno “renziani” che hanno avuto la possibilità di saggiare la forza di interdizione della “ditta” del partito. Comunque nulla che crei problemi all’amministrazione: Scanagatti non è Pisapia e, salvo scelte clamorose, si ripresenterà per cercare la riconferma. Dall’altra parte c’è decisamente più fermento.

Nel centrodestra monzese il dato nazionale e l’unico geograficamente “prossimo” (quello di Seregno, col buon risultato dell’azzurro Mazza sostenuto dalla Lega) hanno destato prima stupore che soddisfazione. «C’era bisogno di una boccata d’ossigeno, eravamo in crisi di fiducia», confida un “big” azzurro. Un’intera classe dirigente si è svegliata lunedì mattina scoprendo che Lega e Forza Italia, malgrado tutto, possono sperare di tornare a vincere dopo stagioni di bastonate. Certo, devono ricalibrare i rapporti di forza e mettersi d’accordo. Ma il piano locale può offrire molti più punti di intesa di quello nazionale, dove Berlusconi tornerà a sentire sirene renziane mentre il Carroccio cercherà di continuare a macinare voti sparando a zero sul governo.

La strada che va prendendo piede nella delicata preparazione dell’operazione “Monza 2017” ha un nome preciso: primarie. Il caso Seregno, finito all’attenzione dei leader nazionali (Matteo Salvini si è mosso per sbloccare l’impasse e muovendo la Lega a sostegno dell’azzurro Mazza, lunedì forse in città arriverà Berlusconi), ha fatto capire che, con una legittimazione popolare, forse il centrodestra si sarebbe risparmiato settimane di indecisioni, liti, veti, comunque sottratte alla campagna elettorale.

I nomi? Ovviamente è presto, e c’è di mezzo l’elezione del sindaco di Milano, l’orizzonte cui la politica monzese guarda ora con malcelato distacco. Sta di fatto che il contraccolpo del voto porta con sé la positiva valutazione dello strumento delle primarie, pure se poco affine all’elettore di centrodestra. Ma se un Dario Allevi e un Massimiliano Romeo dovessero dare impulso a questa possibilità, la ricomposizione del centrodestra sarebbe forse più semplice e il rivale di Scanagatti potrebbe uscire in questo modo. Quasi a prescindere da Berlusconi e Salvini.
*direttore del Cittadino di Monza e Brianza