L’annuncio formale dovrebbe arrivare all’inizio della prossima settimana: Pier Franco Maffè dovrebbe gettarsi ufficialmente nella mischia e tentare di farsi largo tra Roberto Scanagatti e Dario Allevi.
Il consigliere comunale del Gruppo misto guiderà una coalizione civica formata da una o due liste, senza simboli di partito in quanto, spiega, «cercheremo di aggregare e aprirci il più possibile». Si rivolgerà, in particolare, ai moderati non solo di estrazione cattolica distribuiti in entrambi gli schieramenti. Punterà, inoltre, a intercettare chi non si sente rappresentato dall’attuale centrodestra monzese e chi è alla ricerca di un’alternativa valida al centrosinistra: il suo progetto, fa capire, potrebbe costituire la vera novità delle amministrative 2017 con l’ambizione, peraltro esibita da molti altri soggetti, di rilanciare Monza come laboratorio politico in vista delle consultazioni nazionali.
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«Occorre costruire – afferma Maffè – nuovi rapporti per la città, trovare insieme le soluzioni migliori ai problemi delle persone». La sua proposta sarà attenta a chi ha «sfiducia nei partiti ma non parlerà la lingua dell’antipolitica» con l’obiettivo di spingere a mobilitarsi per il bene comune chi non l’ha mai fatto e chi ha abbandonato un impegno del genere.
Attorno a lui ci saranno parecchi nomi noti della vita amministrativa locale, dall’ex consigliere regionale Stefano Carugo all’ex assessore Alfonso Di Lio, ora responsabile cittadino di Monza Popolare, da Anna Martinetti di Una Monza per tutti a chi si è staccato già da tempo da Forza Italia. Tra i volti conosciuti dovrebbe esserci anche quello dell’ex senatrice Emanuela Baio, uscita dal Pd nel 2011.
La loro, assicurano i promotori del progetto, sarà una campagna elettorale sobria fatta di incontri nelle piazze e nei luoghi frequentati dalle associazioni che, anche nei toni, punterà a distinguersi da quella del centrodestra.