È Alberto Mariani il quinto aspirante sindaco di Monza: il consigliere comunale, che ha ufficializzato oggi la sua decisione, correrà con il simbolo del Grande Nord, il partito in cui è entrato nel 2018 dopo 26 anni di militanza leghista. Accanto a lui in sala giunta c’erano il presidente del GN Roberto Bernardelli e il segretario nazionale Davide Boni, già assessore regionale del Carroccio.
«Se sarò eletto – ha spiegato Mariani – eliminerò la tassa di occupazione del suolo sulle tende dei negozi. Mi batterò per la tutela del piccolo commercio e imporrò il test antidroga alla giunta e ai consiglieri. Con il movimento studieremo il sistema per rifiutare il vergognoso aumento di stipendio dei sindaci introdotto in un momento in cui si chiedono sacrifici ai cittadini: verseremo i soldi risparmiati in un fondo da destinare a progetti utili e a iniziative di beneficenza». Il suo programma, ha aggiunto, sarà composto da pochi punti, realizzabili: «Cercheremo – ha affermato – di modificare le leggi. Gli ultimi sindaci sono stati costretti a prendere ordini da Roma e a presentarsi con il cappello in mano nonostante Monza abbia un residuo fiscale di 800 milioni di euro: si deve lottare per tenere qualche soldo in più da spendere in caso di emergenza per rispondere ai bisogni delle persone». A proposito di emergenza, ha attaccato, nel pieno della pandemia «Dario Allevi non ha fatto il suo dovere: avrebbe dovuto ridurre in modo considerevole la tassa rifiuti come hanno fatto altri comuni, invece l’ha fatto solo in parte».
Il Grande Nord correrà da solo in quanto gli abboccamenti con Civicamente e Italexit non hanno portato ad alcun accordo.