Elezioni Biassono e Vedano: un giornalista in corsa (e le due Lissoni)

Un giornalista a Biassono, una Lissoni a Vedano (Patrizia o Luisa?): si avvicinano le elezioni amministrative per il rinnovo del sindaco e del consiglio e vengono allo scoperto i primi nomi. Come Diego Colombo, 59 anni, giornalista del Corriere della Sera, pronto a sfidare a Biassono la Lega Nord.
La presentazione del candidato Diego Colombo (al centro, con il maglione blu, davanti al simbolo della lista)
La presentazione di Diego Colombo come candidato sindaco di Biassono, in occasione delle penultime elezioni amministrative Pier Mastantuono

Un giornalista a Biassono, una Lissoni a Vedano (Patrizia o Luisa?): si avvicinano le elezioni amministrative per il rinnovo del sindaco e del consiglio e vengono allo scoperto i primi nomi. Come Diego Colombo, 59 anni, giornalista del Corriere della Sera, pronto a sfidare a Biassono quella Lega Nord che governa da sola da decenni e attende di comunicare il candidato per la successione ad Angelo Piero Malegori.

Colombo è appoggiato dalla lista Biassono Civica, un gruppo di centrosinistra che ha già visto l’adesione di rappresentanti del Pd e di Lista per Biassono. Colombo ha rifiutato di fare le primarie, cosa che ha prodotto uno strappo con Alberto Caspani e i suoi. Ed è lo stesso Colombo a spiegare i motivi delle proprie perplessità nei confronti di una consultazione preliminare tra i simpatizzanti dello schieramento da lui guidato, anche alla luce della rinuncia del Pd come partito a presentare una propria lista.

«Al contrario di quanto si vocifera in paese – precisa il candidato del centrosinistra – non temevo il flop delle primarie. Perché sicuramente la gente sarebbe andata a votare e avrebbe aderito con entusiasmo. Mi limito a constatare che, da quando esistono le primarie non si è mai vista una lista civica che le fa. Per il resto, sono convinto che i candidati debbano essere scelti dalla base che investe denaro, tempo e mezzi per lavorare a una campagna elettorale anche in un contesto di paese come può essere quello di Biassono».

Due i punti su cui si concentrerà il documento programmatico in fase di stesura da parte di Biassono Civica: la viabilità e l’urbanistica. Due sono gli immobili di proprietà comunale che sono di incerta destinazione. Il cosiddetto Castello, ovvero l’edificio appena costruito in zona Borgo della Seta che avrebbe dovuto ospitare il nuovo asilo. Tre volte il bando di assegnazione è andato deserto, e adesso riguardo allo stabile in via di completamento c’è un grosso punto di domanda.

Altro edificio dal futuro non chiaro, è Villa Bossi che nei progetti dell’amministrazione in carica dovrebbe ospitare un distretto culturale avanzato, con fondi vincolati a questa destinazione. Infine la viabilità: preso atto che da tempo la via Verri è diventata una zona di transito pendolare per evitare la Monza-Carate, la lista pensa a un rilancio del centro con una riqualificazione che dia finalmente lustro alla zona attorno alla chiesa.

Intanto, a Vedano, ci sono due Lissoni in lizza, una contro l’altra a contendersi la candidatura nel centrodestra. Secondo qualche esponente di Forza Italia dovrebbe essere Patrizia, e non Luisa, a sfidare Renato Meregalli alle amministrative di primavera. La proposta non è mai stata formalizzata, ma potrebbe essere posta sul tavolo della coalizione nei prossimi giorni. Al momento, quindi, sullo sfondo di una campagna elettorale che non decolla rimane solo il nome di Luisa Lissoni alla guida di “Noi per Vedano”, l’aggregazione formata dalla neonata lista civica Progetto Vedano e dalla Lega Nord.

Nei prossimi giorni, però, si dovrebbero incontrare i responsabili provinciali dell’alleanza con l’obiettivo di ricucire lo strappo causato dalla fuga in avanti di Noi per Vedano, vissuta dai berlusconiani come una sorta di affronto. «Il nostro obiettivo – afferma Rosario Mancino, coordinatore brianzolo di Fratelli d’Italia – è quello di arrivare a un accordo che riunisca le quattro forze del centrodestra, compreso Progetto Vedano. Solo in quel modo potremmo tentare di sconfiggere il centrosinistra che, secondo noi, ha speso male questi cinque anni in cui ha governato il paese».

Se i dissapori rientreranno ogni forza potrebbe mettere sul piatto un proprio nominativo e insieme potrebbero designare l’aspirante sindaco che potrebbe avere le maggiori possibilità di vincere in una città che negli ultimi vent’anni ha sempre optato per amministrazioni di centrosinistra: il partito di Larussa, che potrebbe inserire un proprio esponente nella lista dei candidati al consiglio comunale, dovrebbe appoggiare Luisa Lissoni.

Dovrebbe fare altrettanto il Carroccio: «Non mi risulta – afferma il segretario provinciale Alberto Rivolta – che siano state fatte altre proposte. Ci confronteremo nei prossimi giorni». Eppure il nome di Patrizia gira da qualche tempo così come è girato cinque anni fa, anche quella volta in contrapposizione a quello di Luisa. Nel 2011 nessuno di loro due è stata candidata, anche in seguito a ripicche e dispetti giocati dai partiti negli altri comuni che andavano al voto, e il centrodestra spaccato ha poi puntato su Fabio Blasigh.

In attesa di capire quale partita dovrà giocare, la Lissoni già in campo non commenta le ultime voci.

Se dal centrodestra non parlano, rimangono in silenzio anche i rappresentanti del centrosinistra: il ritardo nell’avvio delle schermaglie elettorali, del resto, avvantaggia notevolmente il sindaco uscente Renato Meregalli.