È morto Giorgio Napolitano, primo presidente della Repubblica eletto due volte: a Monza nel 2013

Giorgio Napolitano, ex presidente della Repubblica, è morto nella prima serata di venerdì 22 settembre. Aveva 98 anni.
Dopo le dimissioni di Napolitano: come si elegge un presidente della Repubblica?
Giorgio Napolitano

Fu il primo presidente della Repubblica eletto due volte. Giorgio Napolitano, presidente emerito, è morto nella prima serata di venerdì 22 settembre. Aveva 98 anni, compiuti il 29 giugno.

È morto Giorgio Napolitano, a Monza in Villa Reale per lanciare Expo 2015

Era stato in Brianza nel mese di luglio 2013 per l’evento “Verso Expo 2015”. In quell’occasione, la Villa reale di Monza era stata scelta per dare il via a un tour mondiale di presentazione dell’esposizione.
Storico dirigente del Partito comunista italiano, oltre che capo dello Stato per due mandati era stato presidente della Camera e ministro degli Interni. Una vita spesa prima nel Pci e poi nelle istituzioni.

È morto Giorgio Napolitano, uomo delle riforme a tutti i costi, elegante e “pignolo”

Secondo quanto riportato dal Corsera, l’ex capo dello Stato da tempo aveva problemi di salute e già nel 2018 era stato sottoposto a un intervento chirurgico per la dissezione dell’aorta. Lo scorso anno un nuovo ricovero, per un’altra operazione, all’addome. Lascia la moglie Clio Maria Bittoni e i due figli Giovanni e Giulio.
Uomo delle riforme a tutti i costi, napoletano di gran classe, elegante e “pignolo”, come egli stesso si è definito, era “un lavoratore instancabile e profondo conoscitore della vita parlamentare e delle dinamiche politiche dell’intera storia repubblicana” dice l’agenzia Ansa nel ricordarlo.

È morto Giorgio Napolitano, eletto al Quirinale nel 2006 e nel 2013

Aveva iniziato il suo primo settennato al Quirinale nel 2006, l’anno della vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio, in Germania. Rieletto per un secondo mandato nel 2013, ha concluso i quasi due anni (ha rassegnato le dimissioni il 14 gennaio 2015) “con qualche rimpianto per non essere riuscito a vedere del tutto compiuti quei cambiamenti istituzionali per i quali tanto si è speso”.

È morto Giorgio Napolitano, europeista convinto

Era convinto soprattutto che l’Italia avesse bisogno di stabilità politica, per questo ha sempre cercato di evitare scioglimenti anticipati della legislatura.
Europeista convinto, Giorgio Napolitano ha sempre sostenuto l’indispensabilità dell’Unione europea.

È morto Giorgio Napolitano, la dichiarazione del presidente Mattarella

«La morte di Giorgio Napolitano mi addolora profondamente e, mentre esprimo alla sua memoria i sentimenti più intensi di gratitudine della Repubblica, rivolgo ai familiari il cordoglio dell’intera nazione», ha commentato il presidente Sergio Mattarella.

«Nella vita di Giorgio Napolitano si specchia larga parte della storia della seconda metà del Novecento, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi traguardi, le sue speranze – ha ricordato il presidente in una nota ufficiale del QuirinaleDalla frequentazione, negli anni giovanili, dello stimolante ambiente culturale napoletano, all’adesione alla causa antifascista e del movimento comunista, all’impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle classi sociali subalterne, sino poi alla convinta opera europeistica e di rafforzamento dei valori delle democrazie, il presidente Napolitano ha interpretato significative battaglie per lo sviluppo sociale, la pace e il progresso dell’Italia e dell’Europa. Membro del Parlamento Europeo, e Presidente della sua Commissione Affari costituzionali, promosse il rafforzamento delle istituzioni comunitarie per un’Europa sempre più autorevole e unita. Eletto alle più alte magistrature dello Stato, Presidente della Camera dei Deputati, Senatore a vita, Presidente della Repubblica per due mandati, ha interpretato con fedeltà alla Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità, con sentita attenzione alle istanze di rinnovamento presenti nella società. Votato alla causa dei lavoratori, inesauribile fu la sua azione per combattere la spirale delle morti sul lavoro».