Don Andrea Gallo, il “prete degli ultimi”, è morto mercoledì nel tardo pomeriggio a Genova. Aveva 84 anni. È morto nella Comunità di San Benedetto al Porto, che lui stesso aveva fondato, circondato dall’affetto dei nipoti, dei parenti e della sua «grande famiglia» formata dalle tante persone che aveva contribuito ad aiutare. E che gli volevano bene.
La notizia ha suscitato una grande reazione, soprattutto sui social network che hanno accolto migliaia di messaggi di cordoglio e di ricordi. Don Gallo si era aggravato a inizio settimana, ma fino all’ultimo è stato impegnato nelle sue battaglie. Quelle che l’hanno portato in giro per l’Italia, spesso in Lombardia (a Villa d’Almè anche in aprile). E in Brianza.
In gennaio era stato ospite dell’istituto e liceo artistico di via Boccaccio di Monza. Una serata, molto attesa, nel progetto “Educare alla legalità, alla pace e alla convivenza civile”. In quell’occasione, di fronte a una sala gremita non si era risparmiato, raccontando la sua storia di prete di strada e il suo impegno per la gente che ha bisogno (leggi).
Nel 2012, a settembre, era stato a Senago ospite del comitato vittime dell’Eureco, in luglio alla festa del Pd di Besana Brianza non aveva risparmiato dure critiche alla politica nazionale, mentre in giugno aveva lanciato i suoi strali contro il Vaticano e il Parlamento a Solaro (leggi). Nel 2011 era stato protagonista della Giornata della solidarietà di Cavenago Brianza (leggi): il maltempo aveva costretto a rivedere tutto il programma, ma per don Gallo c’era stato il tutto esaurito.
Anticonformista e progressista, spesso in contrasto con la Chiesa, amico di Fabrizio De André, Vinicio Capossela e tanti altri che gli sono sempre stati vicino, il prete genovese era sempre accanto agli ultimi e ai disperati, come le prostitute, i tossicodipendenti e i carcerati (leggi).
«Ho appreso con tristezza e rammarico la notizia della scomparsa di Don Andrea Gallo, sacerdote amato per la sua forza spirituale e il suo impegno sui temi della poverta’, dell’emarginazione e dell’esclusione sociale», ha commentato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una nota del Quirinale.
Sulla sua bara, da giovedì nella camera ardente, una copia della Bibbia e una della Costituzione. Ma anche uno dei suoi sigari, il suo cappello, la sua sciarpa rossa, la bandiera dell’Associazione Nazionale Partigiani, quella della pace e quella del Genoa. Accanto al feretro una sua foto, e una croce di ferro avuta in dono dai ragazzi della nave-riformatorio Garaventa, sulla quale operò, con incise le parole ’’Dimmi chi escludi e ti dirò chi sei’’. I funerali sono in programma sabato 25 maggio, alle 11,30 nella chiesa del Carmine in via Brignole De Ferrari 3 a Genova. Celebrano il cardinale Angelo Bagnasco e Don Luigi Ciotti. Al termine sul sagrato interverranno il sindaco Marco Doria e Moni Ovadia.
La Comunità di San Benedetto al Porto chiede, su desiderio dello stesso Don Gallo, di non portare corone o fiori ma di rendere omaggio attraverso il conto corrente della Comunità: Banca Etica (IBAN IT86J0501801400000000138289) o il conto corrente postale n.15149164.