Una serata con i politici? E il parcheggio diventa selvaggio. Con qualche abuso di troppo, persino alla faccia delle persone disabili. È successo lunedì sera, nelle strade attorno al Binario 7 di piazza Castello, quando Forza Italia ha convocato un’assemblea con l’assessore regionale alla sanità Mario Mantovani per discutere di quello che più gli compete: la riforma lombarda del sistema sanitario di cui si sta discutendo al Pirellone.
La sala del teatro è stata riempita abbondantemente ed evidentemente anche i parcheggi attorno devono essere andati esauriti, nonostante la capienza di piazza Castello e degli spazi della stazione, subito a fianco. Tanto è vero che qualcuno ha deciso di tagliare corto con la ricerca di un posto adeguato alla propria auto. Anzi, dal momento che è il felice titolare di un passpartout apparentemente planetario per qualsiasi parcheggio, ha deciso di sfruttarlo: ha piazzato la macchina dove sarebbe meglio non farlo e l’ha lasciata lì per tutto il tempo che è stato necessario.
Peccato che quel posto magari sarebbe tornato utile a uno dei tanti legittimi titolari: si tratta di un parcheggio per disabili, destinato a persone con difficoltà di movimento e in possesso del tagliando che i comuni e le asl concendono a chi ne ha diritto. Il proprietario dell’auto non aveva il tagliando per le persone disabili, ma a quanto si poteva notare sul cruscotto uno di maggior peso e valore. Appunto, pressoché planetario: sotto il vetro si leggeva l’adesivo “Provincia di Monza e Brianza” seguito da un ben maiuscolo “Consigliere”, ma non basta.
Immediatamente più in basso, un altro adesivo blu che è la fortunata carta della felicità (sua e non di un eventuale disabile interessato alla serata): “Sosta libera in tutte le zone di rilevanza urbanistica” c’è scritto, una frase che di per sé potrebbe voler dire poco se non fosse rafforzata dalle parole immediatamente successive, stampate un po’ più in piccolo: “Spazi blu e gialli ”. Insomma: un passaporto da consigliere provinciale che gli ha permesso di sentirsi autorizzato a occupare lo spazio per disabili. In fondo, avrà pensato, se può farlo l’ambulanza che si trovava solo pochi metri più in là, perché mai non dovrei farlo io? La versione aggiornata del “lei non sa chi sono io”.