Dopo dieci anni aumentano i morti sulle strade: è colpa (anche) del telefonino

L’ultimo in Brianza è stato il ventenne Andrea Pirovano, morto domenica mattina a Monza mentre tornava a casa dopo una serata con gli amici. In Italia in sette mesi i morti sulle strade sono stati 972, in aumento anche a causa della distrazione alla guida.
L’incidente mortale all’uscita della Tangenziale Est, nel quale lo scorso aprile ha perso la vita Francesco Lomuscio di Bernareggio
L’incidente mortale all’uscita della Tangenziale Est, nel quale lo scorso aprile ha perso la vita Francesco Lomuscio di Bernareggio Davide Perego

L’ultimo in ordine di tempo in Brianza è il ventenne Andrea Pirovano, morto domenica mattina in viale Stucchi, a Monza, mentre tornava a casa dopo una lunga serata con gli amici (LEGGI QUI). A livello nazionale i decessi sulle strade da gennaio a luglio sono stati 972, un dato in controtendenza rispetto al decennio precedente quando il trend era stato in costante decremento.

I dati sono stati riportati in un servizio della rivista Poliziamoderna, realizzato in collaborazione con la Polizia stradale. Sono quelli rilevati da polizia di Stato e carabinieri. E tra le cause dei sinistri mortali non ci più solo la velocità eccessiva e gli abusi di alcol e droghe. All’indice finisce il telefonino che spesso chi è al volante utilizza per rispondere o fare chiamate ma soprattutto per messaggiare o addirittura scattare dei selfie.

I pericoli maggiori sono sulle strade urbane. Se poi l’utilizzo della cintura sui sedili anteriori è ormai (quasi) entrata nella normalità, non è così – nonostante l’obbligo – per i passeggeri posteriori che rischiano così, in caso di urto, di essere sbalzati fuori dall’abitacolo.