Distrutti a sassate e vandalizzati i mezzi della Croce d’Argento di Limbiate per trasportare i disabili

Ignoti hanno spaccato tutti i vetri dei veicoli, Fiat Ducato utilizzati per i servizi di trasporto, anche forzando il portellone e continuando ad accanirsi con gli interni dei mezzi.
Un mezzo della polizia locale vandalizzato

Ignoti, nella notte tra domenica e lunedì, sono entrati nella sede della Croce d’Argento di Limbiate e hanno distrutto i mezzi parcheggiati. Non una sola sassata: i vandali si sono proprio divertiti a spaccare tutti i vetri dei veicoli, Fiat Ducato utilizzati per i servizi di trasporto, anche forzando il portellone e continuando ad accanirsi con gli interni dei mezzi.

A scoprire l’accaduto sono stati i volontari nella primissima mattinata, quando hanno raggiunto la sede per iniziare la loro giornata. La sorpresa ha presto lasciato il posto all’amarezza. I responsabili non hanno potuto fare altro che contattare le forze dell’ordine per denunciare l’accaduto.

Limbiate, i responsabili della Croce d’Argento: “Stupidità senza fine”

“La stupidità purtroppo non ha limiti né confini – commentano i responsabili dell’associazione sulla pagina Facebook ufficiale della Croce d’Argento, volendo denunciare pubblicamente l’accaduto -. A parte il danno economico (comunque rilevante) quello che fa più male è il fatto che questo mezzo serviva per il trasporto di persone con disabilità, che vengono ulteriormente penalizzate. Speriamo che le forze dell’ordine e le telecamere possano dare un viso e un nome a chi troppo intelligente non è”.

La notizia ha subito fatto il giro della città. Non si tratta di un semplice atto di vandalismo, bensì di un gesto che va a colpire una realtà che costituisce un motivo di vanto per Limbiate.

Limbiate: condanna unanime dell’atto vandalico

E parole di condanna dell’accaduto sono arrivate da più parti. Molti anche i cittadini che, a vario titolo, hanno voluto esprimere parole di vicinanza. “Vorremmo ringraziare di cuore tutti coloro – commentano dall’associazione – che in modi diversi ci hanno dimostrato vicinanza. È triste pensare che ci siano in giro ancora persone che non hanno di meglio da fare che rompere, rovinare, distruggere senza un motivo. Ma questo non ci impedirà di continuare a fare del servizio agli altri il nostro motivo di orgoglio e lo scopo della nostra associazione, come era stata in origine pensata e fondata da don Ferdinando Longoni e dai soci fondatori“.