Disastro Lombarda, il consulente «I cormorani erano già malati»

«Dalle autopsie degli animali non sono emerse tracce di idrocarburi nel fegato e nei reni, ma semmai una pregressa forma grave di parassitosi, di cui erano quindi già malati». Ridimensiona la portata del disastro ecologico del Lambro un perito della difesa sentito durante il processo.
Uno dei volatili soccorsi dopo il disastro del 2010
Uno dei volatili soccorsi dopo il disastro del 2010

«Dalle autopsie degli animali non sono emerse tracce di idrocarburi nel fegato e nei reni, ma semmai una pregressa forma grave di parassitosi, di cui erano quindi già malati prima dei fatti di quattro anni fa». Ridimensiona la portata del disastro ecologico del Lambro e nello specifico la moria di volatili, in particolare cormorani, il consulente tecnico ambientale Claudio Ferri, perito della difesa sentito mercoledì nell’ambito del processo per lo sversamento nel fiume di idrocarburi fuoriusciti dalle cisterne della Lombarda Petroli di Villasanta nel febbraio del 2010. Sul banco degli imputati i cugini Giuseppe e Rinaldo Tagliabue, l’ex direttore di stabilimento, Vincenzo Castagnoli, monzese, l’ex custode Giorgio Crespi, anch’egli residente in città, anche se di lui non si sono avute più notizie. Disastro doloso e reati fiscali le accuse contestate a vario titolo. L’esperto ha anche ricordato come le acque del fiume fossero già contaminate anche prima del fatto.