Disastro ferroviario di Carnate: richiesta di rinvio a giudizio per sei indagati

Il treno era deragliato alla stazione di Carnate nell'agosto 2020
Le carrozze deragliateFoto Edoardo Terraneo
Le carrozze deragliate

“Alcune figure dirigenziali di Trenord srl, intuita la causa del guasto, al fine di ostacolare le indagini sul disastro ferroviario, abbiano fatto rimuovere dal relitto della vettura semipilota – e poi occultato – il rubinetto del freno ed il rubinetto di intercettazione”. E’ quanto si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, da parte del pm della Procura di Monza, Michele Trianni, per il disastro ferroviario di Carnate del  19 agosto 2020. Quel giorno il convoglio, in transito nella stazione di Paderno d’Adda, lasciato incustodito e senza freno di stazionamento, riprese la sua corsa fino alla stazione di Carnate, dove deragliò in un terrapieno, fortunatamente senza provocare vittime. Un solo passeggero, un solo ferito, che se la cavò con una prognosi di 40 giorni.

Disastro ferroviario di Carnate: la decisione del pm

Per la Procura sono sei i dipendenti Trenord indagati a vario titolo per disastro colposo, lesioni personali colpose e depistaggio che, raggiunti dall’avviso di chiusura delle indagini, era già possibile preludere alla richiesta di rinvio a giudizio che è arrivata puntuale. Gli uomini sotto inchiesta e per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio, appartengono sia al personale di bordo, ritenuto responsabile di aver lasciato il treno incustodito senza inserire il freno, che a una squadra di manutenzione che, avendo da poco revisionato l’impianto frenante, non aveva riscontrato il suo malfunzionamento. Tra gli indagati, in particolare, il direttore della manutenzione Trenord, e il responsabile della Manutenzione di Milano, che sono accusati di aver fatto rimuovere un dispositivo del freno e il rubinetto di intercettazione dal convoglio Trenord “al fine di ostacolare le indagini sul disastro ferroviario”. A seguito del deragliamento diverse carrozze si rovesciarono fuori dai binari. L’azienda ferroviaria subito dopo il disastro emise un comunicato stampa nel quale precisava che “per cause da accertare, il treno si è mosso dalla stazione di Paderno senza personale a bordo (macchinista e capotreno)”. Il convoglio viaggiò in quelle condizioni per quasi 10 km dalla stazione di Paderno d’Adda (Lecco) a quella di Carnate (Monza e Brianza) senza personale di servizio. Un vero e proprio miracolo se quel disastro non si tramutò in una vera e propria strage.