Emanuela Maccarani deferita. Andrà verso il processo sportivo l’allenatrice che ha portato le Farfalle della ginnastica ritmica di Desio ai più prestigiosi primati mondiali. Maccarani e la sua assistente-coach, Olga Tishina, sono anche indagate dalla procura di Monza e da quella di Brescia. Un atto dovuto: lo esige l’inchiesta in corso della giustizia sportiva sui presunti maltrattamenti. Un passaggio amaro ma necessario per fare luce, dissipare ogni incertezza e lasciarsi alle spalle una vicenda che ha avvelenato l’accademia internazionale di Desio. Il procuratore federale Michele Rossetti le ha contestato la violazione dell’articolo 7 del codice etico della Federazione e l’articolo 2 del codice sportivo del Coni: «Violazione dei principi di lealtà e correttezza».
Desio, scandalo ginnastica: le violazioni contestate
Nel primo caso si tratta del venire meno a una «condotta ispirata ai principi di lealtà, imparzialità integrità ed onestà, evitando atti e comportamenti caratterizzati da animosità o conflittualità, mantenendo rapporti improntati a fiducia e collaborazione, ispirati a correttezza trasparenza e reciproco rispetto». Nel secondo di una presunta violazione dei «principi di lealtà e correttezza in ogni funzione, prestazione o rapporto comunque riferibile all’attività sportiva».
Desio, scandalo ginnastica: venti giorni per le osservazioni
Ora le due allenatrici avranno venti giorni per far pervenire le loro osservazioni al Tribunale prima che venga fissata la data del procedimento. Le pene previste dal codice sportivo vanno dall’ammonizione alla squalifica, fino alla radiazione. Il giudizio prevede un primo e un secondo grado. Il Consiglio Federale, convocato in sessione straordinaria il 12 gennaio, potrebbe decidere la risoluzione di entrambi i contratti.
Maccarani e Tishina sono anche iscritte nel registro degli indagati della procura di Monza che lavora sull’ipotesi di reato di maltrattamenti a persone affidate in custodia, contemplato dall’articolo 572 del codice penale. Il deferimento è stato condiviso dal procuratore federale Rossetti e dal sostituto della procura generale del Coni Livia Rossi.
Desio, scandalo ginnastica, l’addebito contestato al coach
L’addebito nei confronti delle coach è di aver adottato, nel periodo compreso fino all’estate 2020, «metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l’insorgere di disturbi alimentari e psicologici».