Non ha più parole Martino Marrella. La notte tra giovedì e venerdì i ladri sono di nuovo entrati nel suo bar, il “Dr Creatur” di via Lampugnani a Desio, a pochi passi dal ponte piccolo della ferrovia. E’ il settimo furto subito. Il quarto della machinetta cambia- monete. «Sono stanco» dice, dopo aver passato un’altra notte insonne. Il copione è sempre lo stesso. I malviventi forzano la saracinesca e la porta del bar. Lui, che abita sopra, sente i rumori, si precipita al piano di sotto. Insegue i ladri. Loro scappano e nella fuga lanciano i sassi. Poi spariscono nel buio, scappando lungo la ferrovia.
«Mancano i fari che chiediamo da tempo e che Rfi ci ha promesso di installare la scorsa estate. I ladri nel buio scappano più facilmente. Trovano una veloce via di fuga. Sono stanco di portare avanti questa battaglia. Perchè Rete Ferroviaria Italiana non fa quanto ci ha promesso mesi fa, anche davanti al nostro sindaco? Saremmo più sicuri con i binari illuminati». Il dato di fatto è che il titolare del bar, punto di riferimento per tutto il quartiere della stazione, ha subito di nuovo un furto. E ha vissuto un’altra nottata movimentata. «Ho visto due persone scappare. Penso però che siano stati in tre, perchè nessuno dei due ladri in fuga aveva in mano la macchinetta del cambiamonete che mi è stata rubata. Sicuramente, c’era un terzo complice scappato col bottino».
La banda è entrata in azione intorno alle 3.30 di notte. Secondo la ricostruzione di Marrella, i ladri hanno divelto la saracinesca e hanno forzato la porta del bar. Una volta dentro nel locale, hanno afferrato la macchinetta con le monetine e poi sono scappati. Marrella li ha sorpresi mentre uscivano di corsa dal bar, col bottino in mano. «Li ho rincorsi e intanto ho chiamato il 112. I carabinieri sono arrivati subito.
Ma i malviventi sono riusciti a scappare, correndo lungo i binari della ferrovia e scomparendo nel buio. Nella fuga hanno anche lanciato dei sassi: ci sono i segni sulla parete del bar». A Marrella non resta altro che sistemare il locale e riparare i danni subiti.¬«La sera prima del furto sono entrati nel bar tre ragazzi sui 20 anni, italiani. Si guardavano intorno. Uno è andato in bagno. Un altro guardava la macchinetta delle monetine. Forse erano i ladri che facevano un sopralluogo» ipotizza il commerciante, membro attivo del comitato di quartiere e del gruppo di controllo di vicinato. Purtroppo le tante iniziative organizzate negli ultimi tempi per una maggiore sicurezza non sono servite a niente.