Desio, a 13 anni dalla scoperta della cava della ’ndrangheta la giunta dice sì all’analisi delle falde acquifere

Una volta effettuata la caratterizzazione la situazione sarà più chiara e si potrà così valutare l’effettivo costo della bonifica dell’area di via Molinara, che si aggirerebbe intorno ai 5 milioni di euro. «E’ stato un procedimento difficile da fare partire, ma ce l’abbiamo fatta – afferma l’assessore all’ambiente Stefano Guidotti, ormai vicino alla scadenza del suo mandato– Speriamo che chi arriverà dopo di noi prosegua su questa strada»
La cava di via Molinara in una foto di tre anni fa, deve essere completamente bonificata
La cava di via Molinara in una foto di tre anni fa, deve essere completamente bonificata Paola Farina

Qualcosa finalmente si muove intorno alla cava di via Molinara. A distanza di 13 anni dalla scoperta della discarica di rifiuti illeciti, tristemente nota come la “cava della ‘ndrangheta”, l’amministrazione comunale ha approvato l’avvio dell’analisi delle falde acquifere per valutare l’eventuale inquinamento, attraverso la posa di “piezometri”.

L’incarico è stato affidato ad una ditta specializzata, la Eurogeo di Paderno Dugnano, per una spesa di circa 44 mila euro. E’ un primo passaggio tecnico, a cui seguirà la “caratterizzazione” vera e propria, ovvero l’analisi del materiale sotterrato nell’area.

«E’ stato un procedimento difficile da fare partire, ma ce l’abbiamo fatta – afferma l’assessore all’ambiente Stefano Guidotti, ormai vicino alla scadenza del suo mandato, insieme al resto della giunta– Speriamo che chi arriverà dopo di noi prosegua su questa strada, perché è necessario andare avanti». Una volta effettuata la caratterizzazione, predisposta dal geologo Gianni del Pero e approvata durante la conferenza dei servizi nel maggio 2018, la situazione sarà più chiara e si potrà così valutare l’effettivo costo della bonifica dell’intera aerea, che secondo una prima stima dei tecnici si aggira sui 5 milioni di euro. Una cifra importante. «Dopo l’analisi del terreno, avremo indicazioni più certe sulla bonifica e sui costi: bisognerà quindi attivarsi per cercare le risorse» afferma l’assessore Guidotti, che negli anni scorsi è stato tra i protagonisti di un’accesa polemica con la Regione proprio sul tema della bonifica della cava.

La prima fase, dunque, riguarda la posa dei piezometri, come si legge nella determina comunale approvata nei giorni scorsi: «A causa della complessità del sito, il Piano (di caratterizzazione) prevede una “prima fase” relativa alla posa di quattro piezometri, al fine di verificare l’eventuale contaminazione delle acque sotterranee nei diversi punti individuati sulle aree nelle quali è stata attivata la discarica, nonché di integrare le informazioni qualitative sulla falda con quelle sui terreni acquisite negli anni scorsi e da acquisire contestualmente alla perforazione dei piezometri con ulteriori sondaggi». Scoperta nel 2008, la cava di via Molinara è oggi una fitta selva raggiungibile attraverso una via sterrata, a poca distanza dalla Valassina, a cui si può accedere solo a piedi, tra i rovi. Le parziali indagini geologiche effettuate anni fa hanno consentito di definire un’area di circa 30 mila metri quadrati, dove sono stati fatti scavi e sbancamenti. Sono stati asportati 100 mila metri cubi di ghiaia e sono state portate e sotterrate almeno 180 mila tonnellate di rifiuti, alcuni anche tossici.