Delitto Vivacqua, tutti in carcere Anche i presunti “amanti diabolici”

Niente da fare, devono restare in carcere l’ex moglie di Paolo Vivacqua, Germania Biondo e Diego Barba, definiti dagli inquirenti gli “amanti diabolici” e presunti mandanti del delitto dell’imprenditore ucciso il 14 novembre 2011 a Desio con sette colpi di pistola.
L’ufficio dove è stato ucciso Vivacqua
L’ufficio dove è stato ucciso Vivacqua

Niente da fare, devono restare in carcere l’ex moglie di Paolo Vivacqua, Germania Biondo e Diego Barba, definiti dagli inquirenti gli “amanti diabolici” e presunti mandanti del delitto dell’imprenditore ucciso il 14 novembre 2011 a Desio con sette colpi di pistola. Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto la richiesta di scarcerazione. Entrambi sono accusati dell’ omicidio, progettato secondo la Procura di Monza per appropriarsi dei soldi del defunto. Resterà in carcere anche il presunto intermediario del delitto, Salvino La Rocca, che avrebbe messo in contatto la coppia e i due presunti esecutori materiali, Antonio Giarrana e Antonino Radaelli, già condannati in primo grado (il primo all’ergastolo, il secondo a 18 anni) per il delitto della consuocera di Vivacqua, Franca Lo Jacono. Barba è stato finora l’unico a parlare con i magistrati dicendosi estraneo alla vicenda e scagionando anche tutti gli altri tanto da suggerire agli inquirenti altre piste.