Vogliono poter tornare a sentire loro quella zona della città. Che, poi, non è una zona qualunque, ma l’area compresa tra le vie Campini, Artigianelli, Pavoni, Manzoni e Italia: vale a dire un isolato a ridosso del cuore del centro storico, dove da anni degrado e illegalità la fanno da padroni.
Si definiscono “residenti-resilienti” e intendono “sensibilizzare la popolazione che vive e lavora in queste vie della città affinché partecipi a una reazione civile e sociale per segnalare con puntualità a polizia di stato, carabinieri e polizia locale” quello che ogni giorno accade davanti ai loro occhi. Per farlo al meglio, con efficacia ed efficienza, si sono riuniti in un comitato: è di questi giorni la nascita di “Monza Mia” (presieduto da Lucia Borrello, con Elena Fedeli e Massimiliano Manzi in qualità di vicepresidenti), che “non accetta di subire il degrado, di registrare l’assenza delle istituzioni e di vedere i residenti impotenti di fronte a fatti e situazioni che un deciso e risoluto intervento potrebbero stroncare”.
Artigianelli, via Italia, i problemi e il comitato
Cosa succeda da quelle parti è stato raccontato e denunciato con regolarità negli anni dal Cittadino: lì si spaccia, si consumano collettivamente sostanze e alcolici “fino all’ubriachezza molesta”, precisa il neocostituito comitato, scoppiano risse, si verificano danneggiamenti, non mancano aggressioni verbali e fisiche rivolte a chi osi protestare e si disturba la quiete pubblica fino a tarda notte.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: a una diminuzione del giro d’affari delle attività commerciali della zona e a un calo del valore degli immobili, si accompagna un paradossale ribaltamento “della più elementare regola di civiltà”, perché a vivere “nel disagio e nella paura i sono cittadini e non i delinquenti”. Monza Mia punta il dito contro “una evidente inefficienza prevenzionale e l’assenza di azioni repressive costanti ed efficaci” da parte delle amministrazioni che si sono alternate alla guida della città e da parte delle istituzioni preposte al governo del territorio: a nulla sono servite le denunce presentate negli anni dai residenti che, al contrario, non hanno potuto che constatare “l’assenza sia dell’applicazione di norme come il Daspo, sia delle più elementari misure di prevenzione, come il pattugliamento”.
Monza Mia, il comitato che chiede piena agibilità civica
Ecco allora che “il comitato intende impegnarsi per riportare queste zone alla loro precedente condizione di piena agibilità civica, restituendo gli spazi pubblici ai residenti e alla cittadinanza e facendo tornare attrattiva la zona anche sotto il profilo immobiliare e commerciale”: nei mesi scorsi ha incontrato il sindaco Paolo Pilotto e l’assessore alla Sicurezza Ambrogio Moccia e nel corso di gennaio ha già in calendario nuovi incontri a palazzo, con la speranza di avviare un dialogo “costante e proficuo”, utile anche a riferire ai membri di giunta gli esiti dei percorsi di partecipazione civica pronti a prendere il via e finalizzati a ideare proposte che puntino alla riqualificazione sociale degli spazi degradati.
Per informazioni scrivere a presidenza.comitatomonzamia@gmail.com.